In un torrido pomeriggio di fine agosto, al Piola di Novara, va in scena la prima di campionato di Serie B. Il Novara ospita il Trapani, finalista playoff della scorsa cadetteria. La presenza sugli spalti, nonostante il clima e l’orario (domenica alla 17.30) è aldilà delle più rosee aspettative: sono poco più di 4.000 gli ingressi registrati, ma come sempre sono le curve che meritano un occhio di riguardo.

La Curva Nord, casa degli ultras azzurri, porta con sé una novità non trascurabile: in estate i diversi gruppi della stessa Nord (Sezione, Gioventù Biancoblù, Zucloi…) hanno deciso di farsi da parte per far nascere un unico grande gruppo al fine di cercare di aggregare quante più persone possibili. A centro curva infatti campeggia lo stendardo “Nuares” che in dialetto locale significa novaresi. A conti fatti, dopo un inizio carente di numeri, si arriva alle 200 unità sui gradoni centrali, pronte a sostenere la squadra con la voce. Il gruppo Zoo mantiene la sua pezza, ma resta prossimo alla curva. Chi invece non ha aderito al nuovo corso della curva si sistema agli antipodi del settore come Vecchio Stampo e Provincia Alcolica mentre le Cattive Ragazze occupano una parte laterale del settore, in quanto entità a parte, a prescindere da ogni discorso di aderenza ideologica a questo nuovo progetto.

Capovolgendo lo sguardo verso la curva ospite, la presenza trapanese è degna di nota, vista la lontananza tra le due città: a lato si sistemano un centinaio di semplici sostenitori, mentre a centro curva fa capolino lo stendardo della Curva Nord Trapani con circa una 30ina di ultras granata che, armati di bandiere e sciarpe, iniziano subito a farsi sentire.

Dopo il minuto di silenzio per le vittime del sisma che ha colpito il centro Italia, le due tifoserie iniziano a “duellare” sugli spalti: i novaresi, all’ingresso dei 22 in campo, sventolano un buon numero di bandiere azzurre che, aggiunte al bandierone copri-curva posto in cima al settore, offrono un bello spettacolo a livello cromatico. I trapanesi rispondono con un efficace battimani accompagnato dallo sventolio della bandiera del gruppo granata.

La gara decolla, infatti il Novara passa immediatamente in vantaggio, mandando in visibilio lo stadio e gli ultras in primis che, galvanizzati dal gol, offrono una prestazione degna di nota. I trapanesi, intontiti per lo svantaggio, faticano a ripartire, ma la gran voglia di sostenere la squadra fa sì che i cori ritmati siano chiaramente comprensibili anche dalla mia posizione.

La gara scorre veloce, accompagnata dai cori delle due curve: i novaresi prediligono cori secchi a ripetere che riecheggiano per tutto l’impianto, mentre i trapanesi optano per cori più lunghi e, dove non arriva la voce, la manata ritmata fa il resto. Poco prima dell’intervallo la squadra siciliana pareggia i conti raggelando, in senso metaforico, lo stadio che resta in silenzio.

Il secondo tempo segna un calo fisiologico della voce per entrambe le curve, quindi i rispettivi lanciacori intonano cori più lunghi e treni ritmati per accompagnare le azioni di gioco. Il Novara si fa preferire in campo e trova la rete del nuovo vantaggio, spegnendo l’entusiasmo della maggior parte dei trapanesi, eccezion fatta per lo zoccolo ultras che canta per la maglia e contro la repressione.

I novaresi cercano di coinvolgere lo stadio nel sostegno alla causa azzurra e devo dire che, almeno con le mani, i cori della Nord sono particolarmente seguiti. Quando tutto sembra fatto per il Novara, arriva il pareggio beffa che fa riaccendere la miccia nella curva ospite, lasciando i novaresi senza voce e a bocca asciutta.

Il triplice fischio dell’arbitro sancisce la fine della contesa in campo e le due curve tributano il giusto applauso alle rispettive squadre.

Buon inizio per i novaresi: il nuovo corso, dopo le varie vicende che hanno caratterizzato lo scorso anno, pare la miglior risposta per compattare i ranghi e sostenere la squadra. Come si dice chi ben comincia…

I trapanesi non fanno mancare il sostegno alla squadra, anche nei momenti bui della partita. Compatti e colorati, tra alti e bassi, si fanno sempre sentire.

Alessio Farinelli.