Latina-Perugia mi ricorda inevitabilmente una delle prime partite fatte con “Sport People”, dopo qualche anno di inattività causa grande depressione legata al mondo ultras. Era una serata piovosa, proprio come questa, e dopo il ritorno sui campi della Serie D decisi, con tantissima diffidenza, di rimettere piede anche in Serie C.

Due anni dopo è strano ritrovare le squadre una categoria sopra, anche se con obiettivi differenti: la salvezza per i pontini, i playoff per gli umbri. Il meteo sembra proprio non arridere a questa sfida e già alla Stazione Termini forti piovaschi bagnano i pendolari che freneticamente si muovono verso casa. La situazione non migliora scendendo in Agro Pontino, nonostante i rubinetti del cielo si chiudano sporadicamente, infatti, il tragitto da Latina Scalo alla città è segnato dai goccioloni che sbattono sul vetro dell’autobus.

Arrivo al Francioni una mezz’ora prima del fischio d’inizio e dopo aver ritirato senza problemi l’accredito faccio il mio ingresso. Il pubblico non sarà quello della scorsa stagione, quando i laziali arrivarono a un passo dalla Serie A, ma tutto sommato si registra una buona affluenza per una gara che è fondamentale. La squadra di Iuliano infatti, dopo aver ripreso per i capelli la zona salvezza con un buon girone di ritorno, vuole allontanare ancor più le inseguitrici e godere un finale di torneo senza particolari patemi. La Nord presenta come sempre il suo blocco ultras, che si posiziona nella parte centrale dietro ai classici striscioni.

Nel settore ospiti (che per ora resta ancora la vecchia tribuna destinata ai tifosi provenienti da fuori) si nota soltanto lo striscione della Brigata, oltre a quelli di qualche club. Più tardi verrò a sapere che i contingenti di Ingrifati e Armata Rossa sono rimasti bloccati sulla Pontina, a causa di un incidente e della pioggia che hanno a dir poco congestionato il traffico. Sta di fatto che riusciranno ad entrare soltanto al quarto d’ora del primo tempo.

Mentre Giove Pluvio scatena le sue ire portando con se Eolo, le squadre fanno il proprio ingresso in campo, salutate da qualche torcia in Curva Nord e dai primi cori che incitano i nerazzurri. L’annata zoppicante del Latina ha certamente causato la fuoriuscita di molti personaggi che lo scorso anno bazzicavano lo stadio ricordandosi per la prima volta dell’esistenza di una squadra cittadina, e questo non ha potuto che giovare al pubblico di curva, che appare stasera più compatto. Il muretto centrale non smetterà mai di sostenere l’undici pontino, trascinandosi spesso dietro l’intero settore. In particolar modo nei momenti concitati della partita e durante i cori contro i rivali di sempre del Frosinone.

Sul fronte perugino, dopo un inizio comunque buono guidato dai ragazzi della Brigata, all’arrivo degli altri gruppi il settore si gremisce quasi per intero (400 i biglietti a disposizione) compattandosi in un tifo di ottimo livello per i primi 45′. Classico sostegno cui i biancorossi hanno abituato negli ultimi tempi, fatto di tante manate, bandieroni sempre al vento e cori a rispondere che rimbombano nel piccolo settore coperto. Nella ripresa calano un pochino, forse a causa di qualche tensione interna, tuttavia la prestazione è da ritenersi più che buona.

In campo le due squadre chiudono sullo 0-0, un risultato che soddisfa più i padroni di casa. Entrambe le compagnie vanno a raccogliere gli applausi dai propri tifosi, consapevoli di dover affrontare un finale di stagione ricco di tensioni e suspance. Io raccolgo le ultime gocce di pioggia e, quasi zuppo, mi avvio verso le uscite. Anche questo mercoledì calciofilo se ne sta andando, e poco importa se il meteo non è stato dalla mia parte. Gli illuminati del pallone disprezzerebbero serate come queste, inveendo contro i vetusti stadi italiani. Io benedico questo genere di impianti che, anche in categorie ormai svuotate di gran parte del fascino come la Serie B, riescono a trasmettermi ancora un sorriso e la voglia di vedere il pallone rotolare sul manto verde e i tifosi seguirne veracemente l’andamento.

Simone Meloni.