Oggi al Simonetta Lamberti, durante un’afosa domenica di fine agosto, tra Cavese ed Ercolanese si disputa il preliminare di Coppa Italia di Serie D, praticamente una partita la cui importanza è pari allo zero. Ma quando la propria squadra del cuore scende in campo, per un ultras non c’è competizione che tenga. Se in tutto lo stadio ci saranno sì e no 5-600 persone, di cui una 70ina giunti da Ercolano, la maggior parte di questi è comunque riconducibile agli ultras.

Entrambe le tifoserie dedicano uno striscione di vicinanza ai terremotati del centro Italia. I cavesi si dispongono in tribuna facendo un bel tifo ed accendendo un paio di torce ed un fumogeno: a dire il vero, dopo le 160 diffide inflitte agli ultras metelliani negli ultimi 2 anni, mi aspettavo una situazione desolante ma gli ultras tengono ancora botta dignitosamente, questo anche grazie al gran lavoro dei vecchi ultras che hanno saputo inculcare la giusta mentalità alle nuove leve le quali, in collaborazione con quelli che sono rimasti dopo il turbinio di diffide di cui sopra, tengono ancora vivo e vegeto il movimento in città.

Sugli ospiti non posso fare altro che spendere parole positive: per tutta la gara non si fermano un solo secondo, nonostante la sconfitta che va maturando in campo ed il sole cocente che li ha praticamente bruciati per tutti i 90 minuti. Belli da vedere, tutti a torso nudo, con battimani fatti bene e cori a cui
partecipa compatto il loro intero gruppo.

Emilio Celotto.