Acciaio inossidabile e cornice bianconera. L’abbiamo voluta così la targa in Suo ricordo. Perchè restasse identica e non si rovinasse col passare del tempo. Inossidabile come il suo ricordo. L’abbiamo realizzata raccogliendo i fondi all’interno della Sua curva, dove nessuno è passato indifferente senza buttare una monetina nel bussolotto agli ingressi della Curva Sud.
E’ una targa diversa dalle solite, che rapisce l’occhio, non puoi non notarla. Sta lì, sulla destra del ponte, a ricordare ai giovani che si avvicinano al Del Duca per la prima volta, che la curva è sacra anche perchè bagnata dal sangue. Sta lì, sempre identica, a dirci che in Ascoli non si è tifato per l’Inter e per le grandi squadre ma ci si è combattuto aspramente e anche fisicamente.
E’ un ricordo ma anche un monito.
E’ una targa silenziosa, essenziale, che parla nell’inconscio e ti dice: “Io resto sempre uguale, non ho avuto tempo per cambiare” e ti mette un po’ in imbarazzo mentre tu vai a fare il video della curva per pubblicarlo su facebook con l’occhio alla Champions League (o almeno lo speriamo).
E’ a suo modo un manifesto antimodernista, un’allegoria del tifoso che mentre tutto scorre, tutto cambia, cambiano i giocatori, le società, gli orari, i regolamenti, gli arredi dello stadio, i punti per la vittoria, le squadre, il tifoso rimane fermo, identico, inamovibile, fedele, inossidabile, passionale, irrazionale nel suo spirito forgiato anche dall’esempio e dal ricordo di Nazzareno Filippini.
E una volta all’anno permetteteci di dedicargli una partita, uno striscione, un articolo e dichiarare al mondo che nell’animo non vogliamo cambiare, glielo dobbiamo. E’ il nostro modo per rendergli tributo.
CIAO RENO, GRAZIE …