Mi lascio alle spalle il piccolo borgo di Monte San Giovanni Campano per raggiungere Isola Liri, che dista solamente poco più di una decina di km, così che arrivo comodamente in anticipo e parcheggio proprio davanti l’ impianto.

Gli ultras dell’Isola Liri (Lisera in dialetto) hanno deciso di non continuare a seguire la squadra in questa stagione, così quest’oggi si presentano solo 200 tifosi e le tribune del vecchio stadio Nazareth sono abbastanza spoglie. Poi, a 20 minuti dall’inizio della gara, arrivano una quindicina di ultras del Nardò che, insieme ad altri tifosi presenti nel settore, fanno lievitare il numero a circa 25 elementi.

Già nel prepartita i tifosi del “Toro” sventolano una bandiera ed alzano un paio di stendardi, poi con l’inizio della sfida canteranno discretamente, seppur con qualche piccola pausa che comunque, dato il numero, ci può anche stare. Sono tanti i battimani e le mani alzate ed in più il bandierone sventola continuamente inoltre, in alcuni momenti, si vedono anche gli stendardi alzati a rinforzare il colore.

Prima della mezzora l’Isola Liri passa in vantaggio, ma almeno sugli spalti i tifosi pugliesi sembrano non risentirne. Nella seconda frazione, dopo neanche dieci minuti i locali raddoppiano, ma i neretini non mollano e tifano sempre con battimani o mani alzate, venendo premiati al ventesimo con il gol della loro squadra che accorcia le distanze. Poco dopo eseguono una bella sciarpata che rimane alzata per un paio di minuti e la ripeteranno quasi subito.

Il Nardò attacca alla ricerca del pareggio che non arriva. Al triplice fischio, nonostante la sconfitta, invitano la squadra a non abbattersi, perché comunque staziona nella parte alta della classifica. Per l’Isola Liri questi tre punti sono una bella boccata d’ossigeno, sperando nel ritorno dei loro ultras nel minor tempo possibile.

Marco Gasparri.