Allo stadio Manuzzi di Cesena si torna a respirare aria di grande tifo, seppure in piena estate. Domenica 7 agosto infatti, nel pieno della stagione estiva, va in scena Cesena-Arezzo, un classico derby tosco-romagnolo che ha caratterizzato tanti campionati di B degli anni ’80.

Una sfida importante, dal punto di vista del tifo, tra due tifoserie che nel corso del tempo si sono mantenute sempre su buoni livelli. Una sfida da sempre molto sentita, visto che sono comunque pochi i chilometri di distanza che separano queste due città, i cui territori sono tra l’altro anche storicamente confinanti.

In particolare, nel corso degli anni ’80, questa sfida è sempre stata vissuta come un vero e proprio derby da parte dei sostenitori delle due squadre, forse ancora più sentito rispetto a quelli che si potevano disputare, in quel periodo, contro certe compagini emiliane (per quel che riguarda il Cesena) o toscane (per quanto concerne i sostenitori amaranto).

Gli esodi in occasione di queste sfide erano sempre massicci, in un’epoca in cui il tifo era sicuramente più genuino e spontaneo, libero da limitazioni e divieti di ogni tipo e non ancora corrotto dall’influenza delle pay-tv.

Gli aretini sono sempre un gran bel vedere. Numerosi, malgrado si giochi di domenica sera, e decisi a sostenere la propria squadra nell’impresa di passare il turno di Coppa Italia, oltre che determinati a fare bella figura sugli spalti del Manuzzi. E così il loro tifo è un susseguirsi di cori e battimani, fin dal prepartita e per tutto l’arco dei novanta minuti, accompagnato spesso dallo sventolio dei bei bandieroni al seguito, oltre che di diverse decine di bandierine.

I sostenitori amaranto si compattano e danno spettacolo, nella cornice dei tanti stendardi di ottima fattura che vengono esposti sulla vetrata che separa il loro settore dal terreno di gioco, in rappresentanza delle diverse anime del tifo aretino.

Dagli Ultras alla Fossa, dagli OFC ai ragazzi di Arezzo Ovunque e Vecchia Guardia, stasera ci sono proprio tutti in Curva Ferrovia (inclusa una rappresentanza degli Ultras di Udine con il loro vessillo) e, malgrado non siano più i tempi del vecchio Manuzzi, quello con la pista di atletica e gli spalti metà in muratura e metà in tubi Innocenti (e meno male!) il mio ricordo non può che volare a quegli anni ormai così lontani da sembrare letteralmente di un’altra epoca, quando attraverso le fototifo e le immagini in tv, avevo modo di capire quanto importante e sentita fosse questa sfida per entrambe le tifoserie.

Degli ultras aretini, durante quei primi anni ’80, mi ha sempre colpito un particolare non da poco, soprattutto considerando l’epoca in cui si era. Parlo della capacità di far convivere, nella stessa curva, gruppi ultras di idee politiche diametralmente opposte. Di chiara matrice sinistrorsa i CUA e i Fedayn, apertamente schierata all’opposto la Gioventù Amaranto. Un particolare questo che, a chi è più giovane, sicuramente non dirà nulla ma a chi ha vissuto in pieno quei primi anni ’80 e, soprattutto, quelli precedenti, non potrà passare inosservato.

Sul fronte di casa, la Curva Mare deve fare i conti con il fatto di essere nel pieno della stagione estiva. È perciò naturale che ci siano spazi vuoti e meno sostenitori del solito sugli spalti. Da queste parti, in questo periodo dell’anno, si lavora più che nel resto dell’anno e per tanti è praticamente impossibile riuscire a presenziare in curva alle 20.30 di domenica sera. Malgrado ciò, il pubblico romagnolo di fede bianconera risponde presente in buon numero (quasi 5.000 spettatori in totale) e la Curva Mare svolge egregiamente il suo dovere di dodicesimo uomo, sostenendo a gran voce i ragazzi allenati da mister Drago, dal primo all’ultimo minuto.

Il loro tifo è decisamente già pronto per affrontare il prossimo campionato di serie B e la squadra bianconera lo percepisce, riuscendo a trarne forza ed entusiasmo. Quanto basta, dopo uno scialbo primo tempo, a mettere in mostra quella differenza di tasso tecnico che porterà alla vittoria ed al conseguente passaggio di turno.

Nel settore distinti, questa sera noto una presenza piuttosto risicata e dimessa da parte dei ragazzi che, solitamente, animano quella parte di stadio. Il che mi fa strano, considerando lo spessore elevato della tifoseria ospite presente questa sera.

Immancabili, naturalmente, gli scambi di complimenti tra le due curve. In ricordo dei vecchi tempi.

Giangiuseppe Gassi.