Adesso tocca a Noi parlare per poter spiegare ciò che è successo domenica in quel di Candela.

Abbiamo ricevuto valanghe di merda gratuita, ci siamo sentiti dire cose e apostrofare in tutte le maniere, ma è facile giudicare quando non si è presenti, ciò che è stato detto e scritto non corrisponde a verità. Purtroppo si conosce e si giudica il dopo ma non ci si pone la domanda sul prima. Le immagini che tanto amate e che tanto sbandierate vi mostrano una prima frazione di gioco dove 35 persone e non 100 come scritto dai giornalai della domenica, tifano ed incitano solo ed esclusivamente il Mola, ad inizio ripresa invece è successo tutto ciò che avete visto e rivisto. Non vogliamo giustificare nessuno ma non possiamo essere condannati senza diritto di replica. A Candela è successo ben altro oltre ciò che le immagini possono mostrare, una struttura sportiva in cui vi era l’assenza delle forze dell’ordine, di un’ambulanza, di un defribillatore e dove un pseudo dirigente della squadra locale affiancato da altri due individui con atteggiamenti mafiosi ha deciso in maniera premeditata, vista anche la situazione di svantaggio in cui la sua squadra versava, di inveire prima e scagliarsi poi contro un ragazzo del nostro gruppo ( che indubbiamente sbaglia nello sferrare un calcio alla cancellata per una decisione arbitrale ingiusta) minacciando di spararci con un fucile. Come si evince dalle immagini, lo pseudo dirigente in maglietta bianca spintona e carica un pugno in faccia al ragazzo, in quel momento si sono staccati 5 tifosi e non 100 come scritto, per dividere e non attaccare.
I signori in questione poi, da veri leoni, si sono fatti scudo di donne e bambini, che sottolineamo mille volte, non sono stati minimamente sfiorati, ci dispiace che, specialmente i più piccoli si siano spaventati, ovviamente fa veramente male vederli impauriti ma possiamo rassicurarvi che tutto il resto sono urla e niente più.
I signori che hanno provocato il tutto, buttandoci addosso tantissimo fango mediatico, hanno dimenticato che la situazione è stata contenuta e non amplificata, il ragazzo cadendo per la scalinata avrebbe potuto battere la testa e forse senza ambulanza, la situazione sarebbe completamente degenerata. È facile riempire le colonne di giornale con la parola ULTRAS distorcendo la realtà dei fatti, è facile sentenziare e diventare Paladini della legalità, quando non si conoscono i fatti. Questo episodio non cambierà ciò che siamo nel DNA e cioè ULTRAS, e lo dimostreremo ancora negli stadi, non cancellerà 6 anni di gloriosa Storia del nostro gruppo, Un saluto alle tifoserie che nn hanno creduto dal primo momento ai fatti come raccontati dai giornali, mentre per gli altri ci vediamo dove conta…

Vorremmo aggiungere che il nostro ideale è vivo grazie a quella Maglia, che quella Maglia deve continuare ad esistere, che gli sforzi del presidente devono continuare a renderla gloriosa, se il marcio siamo Noi siamo pronti a fare marcia indietro, ma il Calcio non deve finire.

TESTA DURA SENZA PAURA… AVANTI MOLA AVANTI ULTRAS !!!