I giorni che precedono la partita tra San Marino e Parma sono caratterizzati dall’incertezza su quale sarà il campo ad ospitare quest’incontro, considerato tra l’altro il più suggestivo dell’anno, considerando che gli ospiti, pur relegati in un campionato di Serie D, vengono da oltre 20 anni di alto livello, trascorsi tra Serie A ed arrivando anche a disputare (e vincere) competizioni in campo europeo, nel suo periodo di massimo splendore sportivo ed economico, per quanto poi ciò abbia avuto un costo da pagare, il cui epilogo è proprio quello attuale.

Il campo abituale del San Marino era già stato da tempo destinato alla gara della nazionale sammarinese under 21, quindi si imponeva un’altra soluzione che includesse caratteristiche idonee ad ospitare una buona cornice di pubblico, data la già annunciata e corposa presenza dalla città emiliana. La prima alternativa proposta dal San Marino era di posticipare al lunedì sera, ma ottenne un secco no dalla società gialloblù che intendeva proprio favorire il maggior afflusso possibile di proprio tifosi ospiti. Peccato che in passato, tutta questa attenzione a favorire i tifosi in trasferta non ci sia mai stata, tra giorni ed orari assurdi imposti e accettati a testa bassa dalle tv a pagamento: la cosa non la si può certo addebitare alla società attuale del Parma e si spera davvero che sia una prassi che vada a confermarsi nel tempo, non solo un opportunismo momentaneo con la scusa dei tifosi.

Il presidente del San Marino ha poi chiesto asilo a Reggio Emilia, ma la rivalità tra Parma e Reggio Emilia ha fatto ben presto scartare l’ipotesi. Nell’ordine, la girandola delle possibili alternative è stata circoscritta alla zona Romagna, tra Riccione, Rimini, rimbalzando per Cesenatico, San Mauro Pascoli o Gatteo a Mare (a porte chiuse) quando finalmente, ad un paio di giorni dalla partita arriva l’ufficialità: eletto il campo di Santarcangelo come teatro di questo incontro di cartello.

Le polemiche non finiscono e si estendono al costo dei biglietti: prezzo unico 15 €, sia per i locali che per gli ospiti; la società (almeno teoricamente) di casa, indice inoltre la “Giornata Biancoazzurra”, il che tradotto significa che non varranno né abbonamenti e né ingressi di favore. L’antifona è chiara, il San Marino batte cassa.

Sul fronte ospite, i biglietti a disposizione sono 900, ma a giudicare da qualche vuoto nelle tribune penso non li abbiano finiti tutti; li stimerei ad occhio attorno alle 6/700 unità, che è comunque un bel numero per i tempi che corrono.

Sul fronte locale, i ragazzi del Nucleo 2000, quest’oggi più numerosi del solito, non vogliono sfigurare. Visto quanto successo nei giorni precedenti a Parigi, preparano una coreografia con cartoncini raffiguranti la Torre Eiffel a mo’ di simbolo della pace. Espongono inoltre uno striscione di solidarietà al popolo francese per le tante vittime innocenti. Me ne sarei aspettato uno anche in curva ospite, ma evidentemente i gialloblù hanno preferito non prendere subito posizione in merito.

Terminato il minuto di silenzio, con le due formazioni a centrocampo, dal settore ospite, si alza una corposa fumogenata vecchio stile, che dura per qualche minuto e fa ritornare in mente questo classico degli anni passati, quando quasi tutte le tifoserie erano solite accendere torce e fumogeni per creare un bell’impatto visivo.

Il settore ospite, seppur non pieno completamente, è arricchito di tante bandiere e stendardi marchiati Boys oppure con il logo della formazioe gialloblù, suggestiva e vissuta soprattutto una bandiera con i buchi causati dalle scintille di chissà quante torce del passato.

In campo la partita è combattuta su ogni pallone, evidentemente anche per i giocatori del San Marino giocare davanti ad un pubblico numeroso dà stimoli maggiori; c’è oltretutto la diretta tv su Sky Sport, emittente che segue tutte le partite dei ducali, il che può portare a considerare questo al pari di un evento di categoria ben superiore alla Serie D.

Dopo pochi minuti è il San Marino a portarsi in vantaggio, tra lo stupore generale, in barba all’assenza per squalifica del bomber Emiliano Olcese. Un po’ di gioia dunque anche per i ragazzi del Nucleo, che seppur non possano contare sui grandi numeri, cercano di farsi sentire comunque e sostenere i propi beniamini in campo. Non mancano le prime scaramucce verbali con i più navigati tifosi avversari, sia con quelli posizionati in tribuna centrale che con i Boys nel settore ospite. Preso di mira dal pubblico locale anche il capitano dei gialloblù∙Lucarelli, sembra a causa di qualche sua dichiarazione non propriamente gradita verso il presidente del San Marino Mancini. Lo stesso presidente, a sua volta, è fatto oggetto dei cori di sfottò da parte dei Boys sia per aver imposto il costo del settore a 15 €, sia per la scelta iniziale di giocare a Reggio Emilia, ritenuta una sorta di provocazione.

Il primo tempo scivola via velocemente, con la squadra ospite vicina al pareggio in più∙di un’occasione e con i Boys che non smettono mai di sostenerla. Per i ragazzi del Nucleo da menzionare una sciarpata.

Nella ripresa le doti tecniche dei giocatori gialloblù∙vengono fuori e in meno di un quarto d’ora è il Parma a ribaltare il risultato e chiudere la partita, realizzando tre reti.

Anche il settore ospite aumenta di intensità nel tifo, tra sventolio di bandiere e manate, qualche coro contro i rivali storici Reggiani, poi ancora al presidente del San Marino e agli stessi Sammarinesi apostrofati con un “Solo souvenir, solo souvenir”. Per tutta risposta, da sponda locale, si alza in coro che inneggia a Ghirardi.

Sul finale di gara è il settore ospite a colorarsi con le sciarpe, non manca che aspettare il triplice fischio che, quando arriva, porta i giocatori a festeggiare sotto il settore, con i più fortunati che vengono premiati dal lancio delle magliette.

Anche i ragazzi del Nucleo , seppur delusi, chiamano la loro squadra per ringraziarla dell’impegno profuso in campo e per aver provato a battere la più∙blasonata compagine di tutta la Serie D.

Testo di Gilberto Poggi.

Foto di Gilberto Poggi e Antonio Vortex.

 

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