La stagione appena conclusasi, fallimentare sia per il calcio ma anche e soprattutto per ciò che ci gira attorno, ha sommerso di punti interrogativi l’estate di ogni amante del football: vale ancora la pena seguire questo sport? Oppure è più opportuno lasciarlo lì, tra i ricordi felici d’infanzia?
La bella stagione, un po’ come la notte, ha portato consiglio, ed è bastato qualche match di Coppa Italia a porte aperte per convincerci che una passione, in quanto tale, è irrazionale, sembra andare contro ogni logica, ogni dubbio, e contro ogni perché.
Ed eccoci qua, ad immergerci nei campionati più svariati, nelle mete meno appetibili, dove le uniche condizioni che ci interessano sono: un pallone che gira e tanta passione.
D’altronde il calcio è e resterà lo sport popolare per eccellenza, un motivo per il quale “lo spettacolo continua” al di là di tutto.
Sabato 6 Settembre, inizia il calcio giocato anche nell’area nord di Napoli, con molte novità.
Tra le prime, la rinascita del Casoria Calcio, meteora del passato che ritorna sui campi di gioco dopo vent’anni. Sul modello Frattese, squadra che disputerà la prossima stagione di serie D, anche le vicine piazze hanno ricominciato a sognare, in primis l’Afragolese neo vincitrice del campionato di Prima categoria, la quale troverà nel proprio girone la Boys Caivanese.
Già, proprio la Boys, squadra dal recente passato certamente più dignitoso, impantanata ormai da anni in categorie degradanti.
I gialloverdi di Caivano però, dopo molte mortificazioni, hanno finalmente staccato il biglietto per il campionato di Promozione dall’entrata secondaria, ovvero mediante l’acquisizione del titolo. La società Caivanese, sicura del ripescaggio, si era già data da fare, allestendo una squadra ritenuta dagli esperti tra le più competitive per la vittoria finale, quando un vizio burocratico l’aveva di fatto tagliata fuori dalla Promozione. Solo sulle battute finali, prima della compilazione dei gironi, l’ultracentenaria società è riuscita a conquistare la categoria, promettendo un campionato avvincente con Vitulazio, Afragolese e Nola.
Presentata la rosa in settimana, è già tempo di partite ufficiali, e quale migliore occasione se non la Coppa Italia di Eccellenza e Promozione poteva regalare uno scontro interessantissimo tra Boys Caivanese, appunto, e L’Herculaneum.
Tralasciando le varie denominazioni dei Vesuviani, il suddetto scontro ha un’importante tradizione, e recentemente è stato anche valevole per obiettivi molto più importanti, come i playout d’Eccellenza.
L’Ercolanese, riprendendo la sua storica denominazione, dal canto suo si presenta alla partita con una rosa competitiva per la vittoria finale del suo girone d’Eccellenza.
Lo Stadio Papa di Cardito sembra essere il nostro impianto predestinato, ma non solo il nostro. A quanto pare, infatti, da “campo di patate” snobbato da tutti, è diventato negli ultimi anni il campo dove, prima la Caivanese, poi l’Afragolese e questa estate anche il Casoria hanno disputato le proprie partite ed allenamenti.
Arrivati all’esterno dell’impianto, la curiosità è molta, soprattutto per come le due tifoserie si sarebbero accolte. Effettivamente, tra Caivano ed Ercolano, vigeva fino ad oggi un forte gemellaggio ultradecennale, assopito poi dal tempo e dai cambi generazionali.
Entrati in campo con largo anticipo ed intenti a schivare le ormai famose pozzanghere del campo in terra battuta carditese, ascoltiamo subito dei cori molto forti, di matrice granata. Entrata ad effetto quindi degli Ercolanesi, carichi fin da subito con il coro ormai in voga “Sei la mia ossessione”.
Nel settore ospiti gli ercolanesi, compatti, attaccano il proprio drappo “Brigata Vesuviana 1997” e da quel momento in poi battimani, cori a rispondere e saltelli diventano un bellissimo continuo senza sosta.
La B.V. inoltre, già in proiezione derby, innalza qualche coro contro i Corallini, prossimi avversari in campionato.
In una giornata grigia gli ospiti non mancano di colorare il settore con un bandierone ed un paio di sciarpate uniformi.
I Caivanesi, come tradizione invece, affollano il proprio settore quasi all’inizio della partita. Appesi i propri drappi, i Boys ’01, connotati dalle firme sui gradoni, impiegano un po’ a carburare, ma scaldati i motori mostrano come sempre cori originali e variegati tra i quali il “Sembra impossibile che segua ancora te” che si diffonde nell’aria e rimbomba in tutto lo stadio.
Sotto il punto di vista cromatico inoltre, gli “Zero uno” colorano il settore con un bandierone ed altre due bandiere, tra le quali spicca come sempre la jamaicana; oltre a questo il gruppo si connota con le solite maglie verdi. Saranno in tutto 300 i Caivanesi, ma a sostenere attivamente la squadra i soli Boys che raggiungeranno le cinquanta unità.
L’Ercolanese, prima della pausa di un’ora causa maltempo, riesce a siglare due goal nel giro di pochi minuti, e le esultanze dei propri Ultras sono caratterizzate dalla consueta corsa alla balaustra, valorizzate soprattutto dal numero dei pervenuti a Caivano: almeno 100 di cui la metà ultras.
I Boys, incuranti del risultato intonano cori, anche quando sull’ormai piscina (più che campo) di Cardito non resta più nessuno, con l’arbitro che manda tutti negli spogliatoi in attesa di un raggio di sole. Il temporale ferma la partita in campo ma non quella sugli spalti, con i due gruppi che continuano imperterriti a cantare.
Del gemellaggio resterà un “Rispettiamo chi ci rispetta” dei Caivanesi e qualche coro “Boys!” dei Vesuviani, mentre, l’infinito match riprende dopo più di un’ora, terminando con un netto 0-3 per gli ospiti.

Andrea Visconti.