La prima partita del girone di ritorno tra Salernitana e Spezia va di scena all’Arechi, in una Domenica di fine Gennaio dal clima molto più piacevole rispetto al freddo e alla pioggia delle settimane passate che hanno investito la stessa Salerno. Tuttavia l’insolito fischio d’inizio delle 17:30, mi provoca ancora quello stupore che non dovrebbe più esserci; i campionati di Serie B, e non solo, ormai sono sempre più elastici, soggetti a cambiamenti di date ed ore. Per un incallito nostalgico come me a quell’ora riaffiorano gli anni dell’infanzia. Quando usciti dallo stadio, ci si indirizzava verso casa: per vedere i gol delle altre squadre, la classifica, sognando ben altri palcoscenici, ben altri Stadi, quel Gotha che era la Serie A. La nostalgia diventa una malattia, a volte.

Entrando all’Arechi, noto sin da subito che sarà una partita per i più irriducibili aficionados. Il dato ai botteghini parlerà chiaro: 9109 spettatori. Non si supera il muro dei 10.000. Varie le cause di questo calo: classifica, mercato, modus operandi della società hanno smorzato quell’entusiasmo delle prime giornate. Malcontento sottolineato con uno striscione anche dalla Curva Sud: ”Stanchi delle puntate precedenti Salerno merita progetti vincenti.”.  Il settore ospiti vede all’incirca 50 sostenitori spezzini arroccati dietro le pezze “Curva Ferrovia”, “Senza Futuro”, “Irriducibili Favaro”; il numero, oltre la presenza degli ultras di casa nei Distinti, non mi permetterà di avere un riscontro canoro dal settore occupato dalla tifoseria ligure.

Sulla balconata della Sud, oltre ai soliti striscioni dei gruppi ultras granata, ritroviamo uno striscione dedicato al primo anniversario della morte di Gennaro Di Domenico, ultras dei Fedelissimi Antica Salerno: “Un anno è passato, il dolore è immutato Gennaro Vive”. Nello stesso posto dove fu esposto l’anno scorso, in Salernitana-Brescia, uno striscione dedicatogli dal suo gruppo. Tanti saranno i cori rivolti tra Curva e Distinti in sua memoria.

Nelle fasi iniziali l’incitamento alla squadra ha un bel ritmo. Proprio quando nella parte conclusiva della prima metà di gioco ci poteva essere una minore intensità, ci pensa Coda al 43’ a far esplodere l’incontenibile gioia di tutto lo stadio, portando euforia e voce anche durante l’intervallo.

Il secondo tempo vede altri striscioni srotolati dalla Sud. Tra questi, uno rivolto alle vittime del terremoto e della neve che ha colpito l’Abruzzo: “Non siete soli in quest’inferno…al centro Italia l’abbraccio di Salerno.”; il secondo rivolto agli amici bresciani colpiti da quattro diffide: “Oltre ogni strumentalizzazione…vicini alla Nord di Brescia Curva di mentalità e passione”.

E mentre scorre il secondo tempo, non mancano cori rivolti ai veronesi, spontanei, da parte di tutto lo stadio: questa sarà la settimana che porterà la compagine di casa a giocare al Bentegodi.  Da annotare, a partita finita, la Sud che canta l’inno dei Vigili del Fuoco, in loro onore.

La partita finisce con la vittoria casalinga della Salernitana, ritrovandosi a centro classifica a tre punti dai Play-off, la stessa distanza che separa i granata dai Play-out. Il risultato provoca nel pubblico umori contrapposti, tra velleità di ambizione e voglia concreta di arrivare alla quota salvezza. L’ultimo capitolo di questo campionato è solo agli inizi e alle porte la sfida in terra scaligera. Il campo scriverà le pagine future.

Gian Luca Sapere.