Quarta giornata di campionato per quanto riguarda la Serie B, che come di consueto gioca le sue partite al sabato, così approfittandone decido di andare a vedere l’interessante incontro tra il Latina ed il neo-promosso Benevento in una delle trasferte per loro più vicine.

Arrivo a Latina abbastanza presto, circa un’ora prima dell’inizio della sfida, e fuori dello stadio mi vedrò con Sir Meloni (dopo gli ultimi spettacolari viaggi calcistici, anche sua maestà ha deciso di concedergli il titolo di baronetto) che arriva poco dopo di me. Ci facciamo un giro veloce verso il settore ospiti che è completamente sbarrato, come tutte le strade adiacenti il “Francioni”.

Entriamo che manca un quarto d’ora al fischio d’inizio. Sugli spalti noto parecchi vuoti in tutti i settori, cosa successa di rado in questi ultimi tre anni di Serie B (difatti il giorno dopo sui giornali nazionali leggerò di 2.500 spettatori paganti circa). In curva Nord, nel loro solito settore, prendono posto gli ultras pontini che, non essendo numerosi, si sistemano compatti a centro curva. Gli ultras ospiti invece riempiono tutto il settore a loro destinato e cominciano a cantare e farsi sentire prima del calcio d’ inizio.

Dalle casse sistemate intorno al rettangolo di gioco parte a tutto volume l’inno del Latina ed i settori di curva e gradinata si colorano di nero-azzurro con le sciarpe che si alzano al cielo. Poco dopo entrano le squadre in campo e la Nord alza ben sette striscioni, il cui contenuto è una richiesta esplicita alla squadra “VINCERE!”. I giallorossi invece si limitano allo sventolio di bandiere ed a qualche stendardo alzato.

Nel primo tempo i pontini partono subito forte e a dispetto del numero, si fanno sentire bene realizzando parecchi battimani. Sicuramente la curva va meglio quando non è piena rispetto a quando sono presenti molti occasionali, a conferma della bontà del detto che quantità non sia sinonimo di qualità. Discrete sono le sbandierate e indubbiamente positiva è la scelta delle bandierine sventolate in zona Leone Alato che contribuiscono a rendere più colorata la curva. Dopo una ventina di minuti arriva un’altra bella sciarpata e subito dopo le stesse verranno fatte roteare sopra le teste dei presenti. Da segnalare inoltre l’accensione di un fumogeno blu e l’esposizione di uno striscione verso la fine della prima frazione: “DAJE ITALO”.

Nel secondo tempo i nerazzurri continuano a tifare sempre continuamente, cercando di spingere la propria squadra a segnare il gol che varrebbe i tre punti. Tantissimi sono i battimani degli ultras pontini così come le sbandierate, seppur in maniera minore rispetto alla prima frazione. Poco prima della mezz’ora De Vitis fa esultare il popolo di fede nerazzurra con un’inaspettata prodezza, ma la gioia dura poco visto che il Benevento pareggerà nei minuti finali, facendo ulteriormente rinviare al Latina la prima vittoria in questo nuovo torneo cadetto. A fine gara saluto veloce dei giocatori con gli ultras pontini che continuano a tifare come se niente fosse.

Passando agli ospiti, come detto precedentemente, si presentano in buon numero riempiendo la tribunetta a loro destinata, anche se secondo me potevano essere in numero ancora maggiore se la capienza del settore non fosse stata così limitata. Non vi nego che ero molto curioso di vedere gli “Stregoni” all’ opera in questo nuovo torneo di Serie B, per tanti anni solo sfiorato con diverse sconfitte al fotofinish; adesso che finalmente la cadetteria è per loro realtà, li immagino desiderosi di mettersi in mostra al cospetto di piazze storiche dei piani alti del calcio italiano.

Nella prima frazione di gioco il tifo beneventano è molto buono, con una discreta intensità dei cori cantati, ma ad onor del vero bisogna ammettere che la copertura del settore aiuta molto l’acustica. Si fanno vedere e sentire con battimani a tutto settore ed ogni tanto sventolano bandiere e alzano stendardi, ma non lo fanno in maniera continua.

La squadra campana in questo inizio campionato sta ottenendo risultati importanti, quindi anche i suoi ultras vogliono esserne all’altezza e così, pure nella seconda frazione, riprenderanno a cantare in maniera continua, con solo qualche piccola pausa poco prima del gol del vantaggio dei padroni di casa e subito dopo. Sempre potenti e belle da vedere sono i battimani ma soprattutto l’esultanza sfrenata al gol del pareggio, arrivato quando mancavano due minuti al novantesimo. Qualcosa si potrebbe dire sul piano del colore con le bandiere e gli stendardi che non sempre vengono agitate, ma la prestazione canora è stata su alti livelli, e compensa ampiamente questa lacuna. Al triplice fischio, applausi alla squadra per questo pareggio strappato con i denti, che proietta sorprendentemente. il Benevento nei piani alti della serie cadetta.

Marco Gasparri.