Dopo più di cinque mesi dallo “spareggio” Champions dello scorso anno, Lazio e Inter tornano a sfidarsi all’Olimpico.

Le due tifoserie sono legate da un sentito e lungo gemellaggio che nemmeno dolorose sconfitte, da ambo le parti, sono riuscite a scalfire.

Il clima del pre partita è molto strano, quasi tutta Italia è sotto allerta meteo e la città di Roma è una delle più colpite da forti raffiche di vento e corposi temporali, causa di ingenti danni e disagi in tutta la Capitale. La partita dunque è a rischio. Nonostante ciò, nel tardo pomeriggio e con i tifosi ancora incerti sul da farsi, viene presa una decisione ufficiale: si gioca!

Circa un’ora prima della partita l’Olimpico è semi vuoto, ma piano piano comincia a riempirsi raggiungendo all’incirca quarantamila unità, delle quali quattromila sistemate nel settore ospiti. Nel settore ospiti appunto, trova posto lo striscione da trasferta della Curva Nord interista; mentre in Curva Nord locale c’è quello degli Irriducibili, accompagnato da varie pezze.

Quando sta per iniziare la partita, le due curve si salutano cantando cori in favore degli avversari; al coro “olè olè olè olè Inter Inter” degli ultras laziali, gran parte del resto dello stadio risponde con sonori fischi: al tifoso “normale” non è ancora andata giù la sconfitta dello scorso Maggio ed il comportamento esagitato che hanno avuto i tifosi interisti che erano presenti nei settori locali. Gli Irriducibili continuano a cantare per i gemellati cercando di fargli sentire il loro classico benvenuto, ma il resto dello stadio continua a coprire il coro con rabbiosi fischi.

Inizia la partita e la curva di casa si fa sentire incitando la propria squadra con cori molto potenti accompagnati dallo sventolio di qualche bandierone, tre dei quali molto riconoscibili: ognuno con una lettera dell’abbreviazione “IRR”. Anche nel settore ospiti, colorato anch’esso da quattro bandieroni, si fa un gran tifo a ritmo di tamburo.

Al 28′ l’Inter trova il gol del vantaggio con Icardi, grande esultanza del settore ospiti ma anche in altri settori molti interisti esultano. Dopo qualche minuto la squadra neroazzura trova anche il raddoppio, Brozovic corre ad esultare alla bandierina sotto i Distinti Nord-Ovest e si mette a fissare provocatoriamente i tifosi laziali. Da qui scaturisce la furibonda reazione del settore sopracitato, dal quale si sente forte e chiaro “Inter Inter vaffanculo!”. Gli ultras laziali sono increduli ed arrabbiati e si dirigono verso le barriere che dividono la curva dai distinti prendendo a male parole i responsabili del coro. In settimana, il gruppo “Distinti Lazio” ha poi tenuto a precisare la propria estraneità al coro. Il primo tempo dunque finisce in un clima di tensione tra i laziali.

Nel secondo tempo si ricomincia a tifare ed in entrambe le curve il copione è lo stesso della prima frazione. In Curva Nord viene esposto uno striscione in ricordo di Vincenzo Paparelli, tifoso laziale ucciso da un razzo lanciato dalla Curva Sud durante un derby del ’79, Susseguono cori per lo stesso Paparelli e contro i rivali romanisti.

L’inter segna anche il terzo gol e nel settore ospiti dilaga l’entusiasmo, che porta i tifosi interisti ad offrire una bella prestazione canora. In Curva Nord invece ci si dedica ad una sciarpata e a cori in ricordo di Gabriele Sandri.

Al fischio finale gran parte dei laziali ha già lasciato amareggiata lo stadio, mentre il resto è rimasto ad applaudire ed incoraggiare la propria squadra. Gli ospiti invece fanno festa insieme ai loro giocatori sotto il settore.

Sabato prossimo gli interisti torneranno a San Siro per affrontare il Genoa nella partita delle 15; mentre i laziali saranno ancora all’Olimpico, domenica alle 12.30, impegnati contro la Spal.

Mirco Civoli