Le previsioni meteorologiche non lasciano troppe speranze e il rischio, per quelli come me che attraversano la città dalla stazione allo stadio, è quello di incappare in una classica bomba d’acqua che renderebbe veramente mortificante lo stato d’animo con cui approcciarsi a questo match. Uno di quelli che contrappone due fra le tifoserie più oltranziste e idealiste del nostro panorama ultras.

Per fortuna la passeggiata che mi conduce allo stadio, si conclude con la pioggia mista a vento che incomincia a funestare la serata proprio durante il mio ingresso, caratterizzando poi l’intera partita e tifo all’interno del Via del Mare e non di meno complicato è per me scattare in queste situazioni estreme.

Partendo dalla Curva Nord Lecce, qualche piccolo vuoto salta all’occhio specie se confrontato all’abituale muro compatto, situazione più che comprensibile viste le condizioni estreme di tempo che, anzi, valorizzano ancora di più la presenza odierna. Gli ultras, lo zoccolo duro rimane lì, stoico e senza nessun segnale di cedimento sotto l’acqua che scende forte. Nemmeno il loro incitamento risente delle criticità, risultando buono a livello vocale e per quanto difficile, è però molto caratteristico da fotografare. Bandiere quasi assenti, per ovvi motivi, non manca qualche torcia accesa e buttata nella pista o lasciata consumare fra le gambe dei presenti, restituendo quell’atmosfera retrò che non guasta mai.

Da Cagliari un nutrito gruppo si posiziona nella parte inferiore. Tutti dietro la pezza degli Sconvolts. Nulla da dire, parla la storia per loro. Tante le pause in verità, ma quando partono i cori sono decisi, compatti e si fanno sentire forte. Che sia una scelta o una contingenza poco importa, il risultato comunque è sicuramente migliore di un tifo perpetuo ma che resta nello sfondo senza mai sentirsi davvero. Tante e molto belle le manate, anche numericamente la loro presenza è importante, e mostra anche un certo trend di crescita, il tutto ulteriormente amplificato dalla distanza e dall’ostica logistica con la quale ogni volta si devono confrontare gli isolani.

Testo Catello Onina
Foto Catello Onina e Totti