Alla disputa in infrasettimanale della sempre bistrattata Coppa Italia viene in soccorso la festività del primo Novembre. Nonostante tutto però, a Lecce l’atmosfera non è di quelle cariche di pathos del campionato, palese il disinteresse verso questa competizione che, confrontata alle corrispettive degli altri stati europei, ha finito per cadere in disgrazia soprattutto per l’iper-protezionismo dei vertici del calcio nei confronti dei club più blasonati, ai quali è consentito di entrare in gioco solo in ultimissima battuta per evitare un’eliminazione nella primissima fase da una compagine minore magari più avanti nella preparazione. Quello che per le piccole compagini è un sogno, cioè il combustibile primo che alimenta l’epica del calcio, il suo senso più primario, è esattamente la variabile incontrollabile, l’emozione che dall’alto stanno cercando di eliminare solo per favorire come sempre amichetti e compagni di merende.

Decido comunque di presenziare non avendo mai del tutto superato il mio incanto di bambino e l’amore per il calcio. Entrando allo stadio, da Parma trovo il classico manipolo di ultras arrivato qui in Salento, trasferta non semplice sia per distanza che per logistica ma che loro onorano alla grande. Capeggiati dagli intramontabili BOYS, si posizionano nella parte inferiore del settore ospiti.

In un Via del Mare molto meno affollato rispetto alle canoniche partite casalinghe, i ducali offrono una prova nel complesso molto positiva. Non smettono mai di incitare la squadra e riescono a farsi sentire spesso, soprattutto dopo i gol e grazie ai cori a ripetere. Realizzano anche una mini scenografia nella fase iniziale, con le loro caratteristiche bandierine gialle risultando in definitiva apprezzabili come sempre e da tutti i punti di vista, canoro, cromatico e quantitativo.

La Curva Nord Lecce, pur come detto meno affollata del solito, non appare gremita come in campionato ma è comunque molto compatta nella sua parte centrale, quella di pertinenza dei suoi ultras. La squadra non gira bene come nel precedente e positivo inizio di campionato, condizione ulteriore che influenza il loro tifo in termini qualitativi, anche se non smettono comunque mai d’incitare e invitare il proprio undici a sudare la maglia. I cori a ripetere, in questa serata, sono il loro vero punto di forza, risultando molto possenti e rabbiosi. Non mancano come al solito le torce ad illuminare questa serata buia anche in termini di risultato, che vede il Parma imporsi per 4 reti a 2 e passare agli ottavi di finale. Passa la compagine di Serie B che prevale su quella di massima serie. Per quanto si ostinino a ucciderlo, il bello del calcio sopravvive sempre.

Catello Onina