Dopo gli scontri verificatasi a Brindisi, a margine dell’incontro fra Virtus Francavilla e Lecce, immancabile e indiscriminata è stata la pioggia di daspo a carico dei tifosi del Lecce. Nonostante un’istanza di revoca da parte del GUP, come spesso accade, il questore di turno ha ritenuto la propria posizione al di sopra di quella del Giudice (questi sono purtroppo i mostri generati dalla totale discrezionalità che in materia stadio viene lasciata agli stessi questori…) rigettando l’istanza e ritenendo che il giudizio penale servisse solo per la corretta qualificazione giuridica del fatto e per l’identificazione del soggetto e nulla più. Sulla bontà di questo approccio, il TAR di Lecce ha detto tutto quanto c’era da dire: questa importantissima vittoria potrebbe – si spera – spezzare la spirale di inottemperanze dei questori italiani, che continuano ad usare il daspo a scopo contundente e di rappresaglia, in barba ad ogni istanza qualificata dei Giudici.
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Nei giorni seguenti l’incontro di calcio Francavilla-Lecce disputatosi in data 26 agosto 2017 presso lo stadio di Brindisi venivo raggiunto da una telefonata di un ragazzo che, con concitazione, cercava da parte mia aiuto quale avvocato in quanto era stato interrogato, previo contatto telefonico, da parte di alcuni agenti di polizia della Questura di Brindisi presso il noto Bar Commercio di Lecce sito alle porte della città (!)…

Incredulo della anomala convocazione lo raggiungevo solo dopo che gli agenti erano andati via e mi facevo raccontare quanto accaduto. Comprendevo da subito che mi sarei dovuto occupare, come spesso accade, di un caso sui generis in quanto avevo appreso le singolari modalità con le quali era stato compiuto tale atto istruttorio in relazione alla reale posizione assunta nella vicenda da parte del mio assistito.

Non mi sbagliavo affatto.

Seguivano una pioggia di daspo a carico di 14 tifosi leccesi (oltre a due ulteriori già comminati nell’immediatezza dei fatti) e, ovviamente, il diluvio di articoli di stampa che lanciavano la notizia così come divulgata dal comunicato del questore di Brindisi.

Oggi segue un altro comunicato a distanza di oltre due anni che, a differenza del primo, contiene fatti derivanti da sentenza di un Giudice (quella di assoluzione irrevocabile emessa dal GUP presso il Tribunale di Brindisi Dott Biondi nei confronti di 11 imputati).

Faceva seguito istanza di revoca al Questore di Brindisi il quale rigettava in data 11 marzo 2019 la predetta richiesta ritenendo che “nel procedimento penale assume rilevanza solo la questione della corretta contestazione dell’ipotesi di reato e la valenza probatoria dell’identificazione degli autori dei fatti effettuata dalla polizia giudiziaria”

Nulla più.

Non condividendo siffatto orientamento e considerando profondamente ingiusta tale decisione della P.A. impugnavo l’atto dinanzi al TAR di Lecce.

Dopo una lunga battaglia giudiziaria il Tar accoglieva il ricorso da me proposto in sede cautelare e per l’effetto sospende i provvedimenti impugnati nei termini e con le modalità che si potranno apprezzare nel provvedimento in allegato.

Lecce, 13 novembre 2019 Avv Giuseppe Milli