Premettiamo che alcune tematiche non andrebbero mai trattate sui social,mai siamo arrivati a spingerci tanto in là con le parole,ma data la gravità dei provvedimenti nei nostri confronti causa di “confidenze” da chi si reputa ultras le cose cambiano radicalmente.
Passate ormai alcune settimane dopo aver assistito ad una vera e propria gogna mediatica,colpiti da numerosissime denunce rompiamo il silenzio sui fatti di Fiumicino.
Alcuni avvenimenti nel nostro mondo non dovrebbero essere neanche commentati,sappiamo che la vita dell’ultras è contro tendenza non cerchiamo comprensione ne tanto meno pretendiamo di essere difesi o tutelalti da media e quant’altro,il problema è proprio un altro.
Che un giornalista,un tutore dell’ordine,un semplice cittadino che non vive il nostro mondo punti il dito contro certe azioni è comprensibilissimo abbiamo scelto di fare questa vita consci dei pro e contro,ma una tifoseria che prima cerca lo scontro in superiorità numerica,senza neanche avere il coraggio di fare il primo passo,proponendo dei finti 15 vs 15 facendosi trovare in 50 fuori gia pronti spalleggiati dai padroni di casa in quel di Olbia si dichiari “Parte offesa” dopo aver ricevuta una risposta per le rime al ritorno non può passare inosservato.
Non stiamo qui a dire chi ha dato o chi ha preso,a giochi fatti ben vengano i video che testimoniano chi scappa e chi avanza,l’assurdità sta nel fatto che a pagare l’affronto subito in Sardegna siamo stati solo noi.
Che tutta Italia sappia quanto fate schifo,che tutta Italia sappia che pur di non prendere diffide avete preferito scappare,passare da conigli e cosa piu vile dichiarare di essere stati
aggrediti.
La diffida passa,l’infamia resta e si paga.
Ve lo scriviamo qui dove non si dovrebbe scrivere ma almeno il messaggio vi arriverà, ce ne sbattiamo il cazzo delle conseguenze così come è stato quella domenica in aeroporto pur di difendere il nostro onore.
L’ultima di campionato della partita non ce ne fregherà un cazzo,la nostra partita sarà fuori dallo stadio.
AVELLINESE CONIGLIO INFAME