A far visita a Livorno tocca a Jesi, una realtà che in passato aveva una tifoseria di tutto rispetto, passionale e colorata ma dal momento dell’insediamento della nuova squadra, la Curva Nord ha deciso di non seguire il nuovo sodalizio preferendo aspettare eventuali sviluppi. Scelta magari dolorosa, scelta fatta da altre piazze e come la storia ci insegna, il fallimento di alcuni sodalizi si ripercuote inevitabilmente sulla tifoseria che si trova o a chiudere bottega o a ripiegare su chi rappresenta la città in quel momento.

In questa serata da Jesi giungono una ventina di persone, il numero sarebbe anche di tutto rispetto, i presenti effettuano qualche coro ma in definitiva sono ben lontani da appropriarsi dell’appellativo di ultras, anche per quanto riguarda il colore si limitano ad una bandiera e marchiano il territorio con una pezza piuttosto generica. Non mi sarei aspettato niente di più, anzi, trovarsi di fronte una benché minima presenza è cosa alquanto gradita e poco sperata.

Gli Sbandati invece aprono la serata con uno striscione che ricorda Franchino, un dj molto conosciuto in Toscana, deceduto in questi giorni; la notizia, inattesa dai più, è rimbalzata sui social ed ha intristito una generazione cresciuta con le mitiche frasi di un vocalist che ha saputo diventare un personaggio in un mondo dove, almeno un tempo, era difficile farsi strada.

Curva Nord piena come sempre in questi play off, solita capillare organizzazione con un paio di lanciacori in balaustra ed almeno uno a metà settore che cerca di coinvolgere la parte alta: obiettivo raggiunto visto che la curva è totalmente coinvolta nell’incitamento alla squadra ed anche a livello di colore c’è poco da obiettare: bandiere al vento ed anche qualche bandiera a due aste sempre molto ricercata, il materiale prodotto ed esposto è sempre bello e particolare. Tra il colore amaranto, spicca lo striscione giallo-blu dei gemellati di Piombino, paese della provincia di Livorno che si sono sobbarcati il viaggio per passare in amicizia una serata rivelatasi estremamente positiva.

Il Palamacchia è la solita bolgia, gli Sbandati sono i direttori d’orchestra, organizzazione oliata e tifo che si alza senza grossi problemi, coinvolgendo spesso tutti i settori. Il risultato sorride ai padroni di casa e nel finale parte la festa della tifoseria che chiama a raccolta la squadra per i saluti e gli applausi finali.

Gara 2:

Ennesimo sold out, ormai è una notizia-non notizia, del resto la febbre di basket a Livorno, complici i risultati delle due squadre, ha riacceso la scintilla sia nei vecchi tifosi che seguivano le due squadre anche nelle infime categorie, sia nelle nuove generazioni che, complice il passaparola, hanno saputo apprezzare un ambiente nel quale condividono gli spazi uomini e donne, vecchi e bambini, ultras e tifosi, per un pubblico estremamente variegato e trasversale. Gli Sbandati che sono storicamente alla guida della Curva Nord, sono passati da essere poche decine di unità a seguire la squadra in palestre del comprensorio ad essere oggi il gruppo guida di una tifoseria che rappresenta una bella fetta di città.

Stasera, verso il finale di partita, c’è stata la sciarpata della curva nord sulle note di una delle hit di Gianna Nannini, tutto il pubblico in piedi, sciarpe alla mano, un tappeto amaranto che ha accompagnato la squadra negli ultimi istanti di gara, gara che ha visto la seconda vittoria con un risultato che appare un po’ bugiardo rispetto a quello che effettivamente si è notato sul parquet. Serata dove tutto ha funzionato alla perfezione, sia sul campo che sugli spalti, dove il colore amaranto ha dominato i gradoni. Se in gara 1 c’era stata una qualche presenza ospite, stasera il settore destinato alla tifoseria jesina resta desolatamente vuoto, perciò constatata la perdurante assenza, la sicurezza ha provveduto a togliere il nastro bianco e rosso che delimitava il settore per far defluire parte del pubblico locale in quella zona, aspetto che conferma come il palazzetto sia ben oltre la capienza limite.

Malgrado i ripetuti appelli ad evitare l’invasione di campo al termine dell’incontro, l’euforia non si controlla e qualcuno va letteralmente ad abbracciare i giocatori. La festa continua, la speranza dei locali è di chiudere la sfida direttamente nella prima gara che dovrà essere giocata a Jesi.

Valerio Poli