Questo pomeriggio a Livorno il meteo non promette nulla di buono, la pioggia prevista per tutto il pomeriggio si rivela concreta ed accompagna il prepartita e tutti i novanta minuti dell’incontro. Aggiungiamo pure che il momento dei padroni di casa non è dei più esaltanti, qualche passaggio a vuoto, una classifica che comincia a piangere, un mercato appena aperto che può portare ad un’inversione di rotta. Con questi presupposti è impossibile aspettarsi il pubblico delle grandi occasioni ma sono partite come questa che sanciscono chi veramente va al di là del risultato e rimane fermo sulle sue posizioni mentre la barca va alla deriva e chi invece sale sul carro dei vincitori solo nel caso si possa raggiungere il traguardo sperato. Nulla di nuovo si potrebbe dire ed infatti tifoso o ultras che dir si voglia, il risultato sportivo spesso e volentieri è il catalizzatore per seguire o meno la squadra, in barba alle tante frasi fatte o a quei principi che dovrebbero far parte del bagaglio culturale dell’ultras.

Perciò i presenti di questo pomeriggio sono quelli che non si lasciano condizionare dagli eventi e restano fedeli alla causa. In Curva Nord gli ultras attaccano pezze e striscioni e si sistemano dietro di questi, i numeri non sono ai massimi livelli ma comunque la curva è il settore che tiene botta e si rimbocca le maniche mentre in gradinata le presenze sono ai minimi livelli, segno di uno scollamento tra il tifoso medio e la squadra. Peccato perché in passato anche in questo settore, pur mai troppo partecipe al tifo, le presenze non erano così scarse, cosa che restituisce la cifra della disaffezione del tifoso medio livornese che evidentemente disdegna a priori la serie D.

Come ampiamente previsto, da Poggibonsi giungono una quarantina di tifosi, del resto la tifoseria giallorossa ha un discreto passato e malgrado i risultati sportivi non siano mai stati eccezionali, la presenza in casa e trasferta non è mai mancata. Livorno appare come una meta nobile, uno stadio dove è quasi obbligatorio timbrare il cartellino e questo pomeriggio i sostenitori del Leone abbinano la presenza ad un discreto colore e ad un sostegno che risulta continuo, aspetto questo da non trascurare. Un tamburo, un paio di bandieroni, qualche bandierina di dimensioni minori, anche dal punto di vista estetico i presenti ce la mettono tutta per farsi preferire ed alla fine vengono premiati dalla squadra con una vittoria decisamente poco pronosticabile in origine.

Qualche mugugno si alza dalla Curva Nord che comunque tira la carretta fino a fine partita quando scatta la delusione di chi si è sorbito i classici novanta minuti di pioggia per essere poi ripagati con l’ennesima delusione.

Valerio Poli