Dopo un viaggio di quasi 5 ore, accompagnato dal primo sole di primavera, ho passato la lunga galleria del Gottardo per arrivare finalmente ad Airolo, rientrando in pieno inverno. Ho abbastanza tempo per il check-in, camminare e bere un caffè prima dela partenza del pullman che mi porterà in soli 10 minuti al piccolo villaggio di Ambrì che con la vicina frazione di Piotta (entrambi afferiscono al comune di Quinto), costituiscono uno storico centro dell’hockey svizzero.

Sebbene i padroni di casa si trovino sul fondo della classifica, per il sentito derby contro il Lugano la tifoseria sa sempre come mobilitare grandi numeri. Già durante la corsa per Airolo ho incontrato un pullman con una settantina di tifosi provenienti da Berlino, che hanno una amicizia con la tifoseria dell’Ambri e durante il viaggio sono stati coinvolti in momenti tensioni in un’area servizio in Germania, dove si sono incrociati con tifosi di Bayern Monaco e Schalke 04 in viaggio per la partita di calcio a Monaco nel pomeriggio.

Quando finalmente mi trovo davanti la pista della Valascia, un comunicato della Curva Sud Ambrì m’informa di un sciopero della tifoseria di casa, in protesta perché squadra e dirigenza hanno mostrato l’assoluta mancanza di volontà nella lotta per non retrocedere. Così i ragazzi della Sud hanno preso la decisione di non fare coreografie o cantare prima e dopo la partita, ma solo di incitare la squadra durante l’arco della gara. Così ho tempo di trattenermi più a lungo fuori dallo stadio e attendere anche l’arrivo degli ospiti. L’attesa è pienamente soddisfatta quando, finalmente, i primi petardi annunciano l’arrivo di 100-150 Luganesi: ottimo il loro impatto iniziale, con tante torce, petardi e fumogeni mentre si avviano in corteo verso lo stadio. Dopo qualche minuto riescono a stabilire un contatto visivo con i locali, ma senza che si verifichino disordini, visto che la polizia vigila con molta attenzione fino a quando faranno il loro ingresso nel settore ospiti.

Entro anche io nel vecchio palazzo per respirare l’atmosfera di una delle partite più emozionanti nel mondo dell’hockey in Europa. Quando entreranno le due squadre, come annunciato, non si vede nessuna coreografia, anche se gli ospiti mostrano un piccolo striscione e accendono qualche torcia nel loro settore.

Quando al fischio d’inizio la curva di casa, guidata dal gruppo Gioventù Biancoblu, inizia a cantare e sventolare le bandiere, bastano pochi istanti per farmi sentire tutto il pathos di questa partita. Durante la partita si sentono cori forti e melodiosi, ma anche numerosi cori offensivi tra le due frazioni.

La partita è buona, giocata ad un livello alto, con grande velocità. L’Ambrì mostra passione e determinazione, proprio come reclamato dalla curva nel loro comunicato prima della partita. Giungerà una vittoria inattesa per la squadra di casa contro i grandi rivali e la vecchia pista della Valascia, dopo la sirena finale, trema e riecheggia con la Curva Sud che intona con le sciarpe tutte aperte “La Montanara”, il loro famoso inno che speravo davvero di poter sentire.

Finalmente una serata perfetta in termini di tifo. Dopo la partita, l’uscita dal settore ospiti è blindata, con le forze d’ordine poste ad argine, nulla quindi da segnalare riguardo l’ordine pubblico.

Posso dirmi davvero felice e soddisfatto quando salgo di nuovo in pullman per tornare ad Airolo, dove a mezzanotte questo giorno si conclude con tanta neve.

Jürgen De Meester.