Siamo a metà settembre ed ancora non sappiamo con esattezza le squadre e i calendari dei campionati professionistici di calcio italiani. Bene rimarcare il fatto che non si sta parlando di calcio amatoriale o tornei parrocchiani, ma della seconda e terza serie di uno sport come il calcio in un paese che è in Europa e teoricamente dovrebbe essere evoluto il giusto. Ma il calcio è un’industria, per di più fuori dalle logiche di mercato, un campo dove le bancarotte sono all’ordine del giorno e l’impunità regna sovrana. Altrimenti certi personaggi non si affaccerebbero ciclicamente nel mondo pallonaro per diventare presidenti di questo o quel sodalizio che immancabilmente, dopo un paio di stagioni di quieto vivere, finisce immancabilmente nell’onta del fallimento.

Questa stagione, tanto per cambiare, doveva essere quella della svolta: pugno duro verso le società non in regola, leggi chiare e trasparenti e supervisione esterna controllata a puntino. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, arrivati a settembre sui quotidiani sportivi si parla ancora di ripescaggi, partite rimandate e penalizzazioni varie. Un bel quadretto non c’è chi dire, in barba allo slogan “Il calcio è di chi lo ama” perché è certo che coloro che siedono sui gradoni di uno stadio, andrebbero solamente ringraziati uno ad uno per la passione che mettono nel vedere uno sport che sta andando, neppure troppo lentamente, alla deriva.

Gli aretini, in questa serata, mettono il dito nella piaga esponendo ad inizio partita uno striscione che non può non trovare ampia approvazione: “Squadre B, slittamenti e un codice per censurare… Lega Pro da commissariare!”. Come nel loro stile, gli amaranto espongono lo striscione assieme ad una bella serie di bandiere a due aste, spettacolo come sempre semplice ma efficace.

Sull’altro versante la tifoseria lucchese fa ingresso nella Curva Ovest con qualche minuto di ritardo ma nonostante questo lascia il segno ugualmente, infatti con la partita in corso viene organizzata una bella torciata come raramente se ne vedono in giro. D’altra parte non sono i fallimenti la rovina del calcio ma torce e fumogeni che vanno banditi strenuamente!

Le due tifoserie non si amano, ultimamente la rivalità ha subito un’impennata non da poco per via di un furto da parte aretina di un vessillo rossonero, cosicché la zona intorno allo stadio è presidiata dalle forze dell’ordine che scortano il contingente ospite verso il settore a loro dedicato. Saranno proprio gli aretini, già prima della partita, a rimarcare questa accesa rivalità che indubbiamente mette pepe alla sfida.

Se entrambe le tifoserie aprono le danze in maniera ottimale, anche a livello di tifo c’è poco da eccepire: gli ultras amaranto non sono più una sorpresa, negli ultimi anni a mio parere c’è stato pure un incremento numerico sia in casa sia in trasferta, infatti anche questa sera il contingente ultras non è assolutamente disprezzabile. Per quanto riguarda il sostegno, gli ospiti non fanno mancare l’incitamento alla squadra che viene accompagnata per tutti in novanta minuti con alcuni picchi decisamente buoni.

Cori per la squadra che vengono intervallati da alcuni contro i rivali odierni ma in definitiva raramente il settore casca nel mutismo più completo. A livello di colore è il solito show, con alcuni bandieroni perennemente sventolati e con le bandiere a due aste che di tanto in tanto colorano l’ambiente. Ma il vero punto di forza della tifoseria è l’unità di intenti dei vari gruppi che, almeno da spettatore esterno, sembrano collaborare spalla a spalla per lasciare il segno. Ed in effetti la Curva Sud formato trasferta non sfigura assolutamente.

Curva Ovest che fuori dello stadio organizza una raccolta fondi per la città di Genova, lascio il mio contributo e penso che iniziative del genere purtroppo non trovano il giusto eco sulle pagine dei quotidiani, ovviamente non si può parlare in maniera positiva di coloro che ciclicamente vengono messi sul banco degli imputati con la solita ridda di accuse.

Gli ultras rossoneri questa sera lanciano messaggi in rapida sequenza, gli striscioni che si aprono toccano diverse tematiche e se almeno un paio sono diretti alla squadra, non si può non menzionare quello appunto di vicinanza alla città di Genova e quello in sostegno agli amici massesi che, tanto per cambiare, sono alle prese con alcuni guai.

Curva Ovest che non fa mancare il proprio apporto, belli alcuni battimani così come i bandieroni sventolati nella parte bassa che donano sempre un bel tocco di colore. Durante la partita vengono accese pure alcune torce per aggiungere colore al colore.

A fine partita a far festa sono gli ospiti, l’Arezzo riesce ad avere la meglio sulla Lucchese in una partita a tratti spigolosa. Sul campo come sugli spalti.

Valerio Poli