Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

La bellezza dell’hockey su ghiaccio sta nella sua imprevedibilità. Oltre alle risse, all’ordine del giorno, azzeccare il risultato di una qualsiasi partita di hockey è quanto di più difficile possa esistere. La conferma sarà questo Lugano-Zug, penultima giornata (la 49ma) della stagione regolare, prima dei play-off. Quest’anno, primato e ultime posizioni a parte, nella parte alto-mediana della classifica l’equilibrio rimane incerto fino all’ultimo. La partita odierna, col Lugano costretto a vincere per avanzare nella griglia play-off e lo Zug (italianizzato Zugo ma, perdonatemi, a me non piace) già matematicamente terzultimo e condannato ai play-out, la sfida sembra proprio di quelle a pronostico serrato.

La partita non attira il pubblico delle grandi occasioni che, evidentemente, preferisce risparmiare in vista dei play-off. Oltretutto, in questo Sabato siamo nel bel mezzo della festa di Carnevale, sentitissima in Svizzera e nel Canton Ticino; un fenomeno di costume (e ci sta anche il gioco di parole) che coinvolge ragazzi ma anche adulti di una certa età. Certo, gli Svizzeri hanno un concetto di questa festa tipicamente collegato al Dio denaro, visto che per partecipare a qualsiasi Carnevale, all’interno dei centri storici, si paga una certa cifra per accedere nel perimetro delineato ed andare ad ubriacarsi da un locale all’altro

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

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(pagando ulteriormente il dovuto ma in costume, s’intende). Di certo a loro piace così, e siamo ben lontani dal Carnevale blando che si consuma stancamente da noi, relegato giusto a qualche centro di medie dimensioni (unica eccezione, forse, il Carnevale di Venezia). Sta di fatto che, sin dal mio arrivo, noto orde di ragazzi dirigersi verso la Curva Nord con i più svariati costumi; qui siamo molto lontani dal trend italico, dove le ragazze si travestono da streghe, o al massimo da gatte, e i ragazzi da viados: in terra elvetica si dà ancora notevole sfoggio ad un’eccezionale fantasia, e i travestimenti sono gli stessi che si usano sin dalla più tenera infanzia. All’interno della Curva Nord, quasi la metà dei convenuti se ne starà in costume carnevalesco senza problemi, alla faccia di chi, nel Belpaese, polemizza per iniziative analoghe all’interno degli stadi. Unica nota da aggiungere a quanto detto, è il mio costume preferito durante la serata: vince il carcerato, quanto di più adatto ed autoironico all’interno di una curva. Tornando all’affluenza, non sono comunque da disprezzare i 4.500 presenti totali, anche se difficilmente la “Resega” scende sotto la media dei 6.000.

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

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Insolita colorazione della curva del Lugano a parte, spicca il buon numero di tifosi dello Zug, circa ottanta, dei quali quasi tutti attivi nel sostegno alla squadra e con una buona metà che può definirsi ultras. Unico striscione di riferimento per gli ospiti è “Nord Kurve” e, come in altre realtà della Svizzera tedesca, l’età media si assesta intorno ai vent’anni. Ottima la presenza dei ragazzi provenienti dall’omonimo cantone, se si considera l’importanza agonistica della partita, almeno per loro, prossima allo zero. In teoria, da quest’anno, i play-out non sono più una lotteria di due semifinali (con relativa finale fra le due perdenti) tra le ultime quattro squadre della classifica; queste quattro, invece, si scontreranno in un mini-girone tra di loro più volte, partendo dai punti già acquisiti durante la stagione regolare. L’ultima in classifica al termine di questa tornata supplementare affronterà la vincente dei play-off di LNB. Sotto questo punto di vista, il vantaggio di Zug sul Rapperswil, attualmente ultimo, appare troppo grande per essere veramente colmato.

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

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Solite luci spente per l’entrata in campo delle squadre e, a livello di coreografie, niente da segnalare. Gli ospiti sventolano qualche bandiera e provano ad intonare qualche coro mentre in Nord, in particolare, spicca lo striscione “1.3.86… indelebili emozioni”: proprio oggi, infatti, ricorrono i 18 anni dal primo scudetto in riva al Ceresio, un pezzo di storia importantissimo per il club bianconero.

Nonostante i pesanti costumi non invitino di certo ad una grande prova canora, i bianconeri non sfigurano affatto, con cori dai decibel piuttosto alti conditi da un’ottima continuità, grazie alla bravura dello scafato lanciacori della Nord. Per far capire l’effetto, basti pensare che, in maniera del tutto inedita, seguo il primo periodo più verso il settore ospiti ma, ciò nonostante, farò una fatica immane a sentire nitidamente i tifosi germanofoni, sia per un discorso di continuità ma, soprattutto, di intensità. Le birre in mano agli svizzero-tedeschi sembra non aiutino ad ingranare, e il giudizio resta al di sotto della sufficienza, nonostante i numeri per non sfigurare ci siano tutti.

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

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Sebbene non sia abituato a vedere grandi rivalità nell’hockey ticinese al di fuori della classica Lugano–Ambrì, noto subito come, fra le due fazioni, “non ci sia un grande feeling”, come direbbe il nostro Valerio da Livorno. I cori contro Zug vengono fatti con una certa insistenza e credo vengano ricambiati dagli ospiti ma, come appena detto, si fa troppa fatica a sentirli in qualsiasi momento. La partita di certo non aiuta a costruire un clima cordiale: molte sono le penalità date dall’arbitro (dall’una e dall’altra parte) per spegnere l’animo focoso dei giocatori delle due squadre, e già nei primi minuti si segnala una discreta rissa sul ghiaccio proprio sotto la Nord. Robetta per gli standard dell’hockey su ghiaccio. Complice un ottimo avvio, passa a sorpresa in vantaggio lo Zug a metà periodo, con un tiro perfetto di Bertaggia. Esultano gli ospiti, nonostante il valore puramente astratto della partita per loro. Il primo periodo termina con i biancoblu in vantaggio e io me ne torno verso l’abituale postazione sotto la curva del Lugano.

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

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Sicuramente nel secondo periodo posso apprezzare meglio la varietà di costumi carnevaleschi sfoggiati dalla Nord, anche se, dato il caldo sugli spalti, in molti hanno desistito alleggerendo il loro costume: d’altronde fa freddo solamente a bordo pista, e non in maniera indifferente. Se sul lato Curva Lago potevo sentire un po’ gli ospiti, ora la loro percezione mi rimane del tutto gestuale, o meglio, capisco che cantano, di tanto in tanto, dai loro movimenti, ma il tifo della Nord li copre continuamente sia in potenza che nel ritmo, e persisto a non poter dare la sufficienza a questi pur volenterosi ragazzi di Zug.

Anche se con gran fatica, il Lugano perviene, al 27°, al pareggio, con una respinta di Reuille: sono fortunato, potendo immortalare la seconda esultanza della giornata dal lato giusto. Al Lugano servono assolutamente i tre punti per meglio partire nella griglia play-off, e la “Resega” cerca di fare del proprio meglio, spingendo a gran voce i propri beniamini. La partita resta nello stesso tempo piacevole quanto molto fallosa e piena di inviti, da parte degli arbitri, ai “ragazzacci” verso la panchina dei cattivi. Il periodo intermedio finisce 1-1, ma la sensazione è che il Lugano abbia raddrizzato il timone.

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

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Il terzo periodo vede qualche miglioramento sul fronte del settore ospiti, con i supporters di Zug che riescono, di tanto in tanto, nell’impresa di farsi sentire. Il gioco si fa subito scoppiettante e, nel giro dei primi tre minuti, prima lo Zug ritrova il vantaggio in un momento di gioco in 4 contro 4 (a causa di una penalità per parte), ma subito i bianconeri, con Vauclair, ritrovano il pareggio. Entrambe belle e fotogeniche le esultanze dei due settori caldi del palaghiaccio. La partita si infiamma, perdendo sempre più i canoni della pura cattiveria ed indirizzandosi verso uno spettacolo crescente, con azioni continue da una parte e dall’altra. I bianconeri continuano nel loro supporto molto incisivo, e finalmente anche la Nord Kurve riesce a dare quel qualcosa in più. Ma più passano i minuti e più si avvicina la mia prima partita di hockey ai supplementari, e così è: dopo due ore di gioco nessuna delle due squadre ha prevalso sull’altra, e ora rimangono 5’ di gioco extra, più eventualmente i rigori. Nonostante il tempo sia sempre effettivo, coi secondi bloccati ogni qualvolta l’azione di gioco si fermi, i supplementari vanno via in fretta e senza immensi sussulti, così si va ai rigori: la festa di Carnevale, per i tifosi del Lugano, deve ancora attendere.

Lugano–Zug 2-3, LNA Svizzera 2013/14

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I rigori, cinque per parte, non hanno niente a che vedere con la dinamica calcistica. Il giocatore incaricato del tiro prende in rincorsa il puck da centrocampo, avanza verso il portiere e deve cercare di batterlo, o dribblandolo con qualche finta, per poi concludere a rete, oppure tirando con opzionale potenza ma sicura precisione. Segnare un rigore, in questo sport, è difficilissimo. Solo lo Zug segnerà una sola volta, ma tanto basta per aggiudicarsi la posta in palio, mentre al Lugano va il punto di consolazione per il segno “x” al termine dei 60’. La griglia play-off si complica per i bianconeri, mentre per Zug, iniezione di fiducia a parte, poco cambia, con la salvezza già in cassaforte, nonostante ci sia un intero play-out da disputare.

Mi sorprende il bello striscione alzato, a partita conclusa, dagli ospiti che, tradottomi in un Inglese un po’ maccheronico da un fotografo della Svizzera Centrale, suona come un “resteremo sempre in pista al vostro fianco”. Ovviamente meritati gli applausi per il roster biancoblu. Anche i giocatori del Lugano vanno  a prendersi il giusto abbraccio della curva: per come si era messa, questa regular season è andata bene e le prospettive in

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chiave semifinale sono abbastanza buone, anche se contro il Servette quasi sicuramente non si partirà dal vantaggio del fattore campo.

Ora che tutto è finito, i tifosi possono rimettersi per intero le loro maschere e andare al Carnevale. Per quanto mi riguarda, ahimè, questa festa non mi è mai piaciuta neanche da bambino.

Testo e foto di Stefano Severi.