Nuova ondata di provvedimenti giudiziari indirizzati chirurgicamente contro appartenenti al gruppo dei Mandrogni, tra loro anche 2 minorenni.
L’occasione è stata la giornata del 25 aprile, data in cui i Grigi disputarono la finale di Coppa Italia e che tutti ricordano unicamente come una giornata di festa. Non vi furono infatti problemi di ordine pubblico, nonostante gli atteggiamenti altamente provocatori tenuti dalla Digos nel pre-partita e durante l’accesso dei tifosi in Gradinata Nord.
Ciò evidenzia una sorta di ossessione repressiva nei confronti del gruppo più attivo di curva, che nuovamente ci strappa un sorriso per i modi goffi in cui viene messa in atto.
Gira voce che video ed informative riservate, che riguarderebbero singoli appartenenti del gruppo e prodotte non si capisce bene a quale titolo, siano da tempo mostrate a terze persone convocate in questura per ragioni anche non attinenti.
Dunque parrebbe che ci stiano provando anche con armi non convenzionali, non di rado insinuandosi con la menzogna nelle dinamiche famigliari dei singoli, o tentando di seminare zizzania all’interno della tifoseria.
Non sappiamo se queste modalità siano lecite, le nostre ragioni si basano solo su principi di giustizia, non su leggi e leggine, a quelle ci penseranno i nostri avvocati, ma noi crediamo che tutto ciò sia di difficile giustificazione in termini “professionali”.
I Grigi sono un patrimonio della città, così come lo sono la passione per questi colori e tutte le manifestazioni del tifo libero. Non credano sceriffi di turno di poter calpestare tutto questo a proprio piacimento e nel silenzio generale.
I Mandrogni non hanno paura!
Mandrogni è una realtà in crescita, socialmente riconosciuta ben oltre i confini del gruppo.
Se piace loro procedere in questa maniera, facciano pure.
Con il sorriso di chi fa cose belle, continueremo il nostro percorso senza troppo badarci.