L’Empoli, che si è proposto fin dalle prime battute di questo campionato come uno dei protagonisti del torneo di B, scende al Braglia con l’intenzione di racimolare l’intera posta in palio, alla luce degli obiettivi di promozione che, giunti a questo punto, non sono più un obiettivo così nascosto e ambizioso come invece poteva sembrare a settembre.
Al seguito degli ospiti giungono sotto la Ghirlandina un manipolo di fedelissimi del gruppo Desperados, ormai l’unico sopravvissuto al seguito degli azzurri toscani dopo lo scioglimento dei Rangers che, in attività fin dal 1976, proprio non ce l’hanno fatta a mandare giù l’ennesimo boccone amaro in chiave repressione (leggasi TdT), ultimo di una lunga serie che, alla lunga, li ha convinti ad optare per una onorevole uscita di scena, almeno a livello di gruppo organizzato.
Poco prima del fischio d’inizio, gli ospiti si compattano al centro del loro settore, dietro lo striscione Desperados, e da lì cominciano a tifare con tanti cori, battimani e sventolio di bandierine al vento. Sono autori di una discreta prova a livello di tifo e, di sicuro, la macchia azzurra a cui riescono a dar vita riesce ad offrire un bel colpo d’occhio, anche se a livello vocale non riesco quasi mai a sentirli.
Assieme a loro, come già avvenuto in altre occasioni, è presente una delegazione di ultras parmigiani della Curva Nord “Matteo Bagnaresi”, con tanto di “pezza” del gruppo che viene posizionata sopra lo striscione dei Desperados a far bella mostra di sé in uno stadio, il Braglia, che ormai da tempo è divenuto territorio ostile per i ducali.
La loro presenza non passa certo inosservata agli occhi dei padroni di casa e così, ciò che resta del gruppo CS# dopo il noto stillicidio seguito agli incidenti di Palermo, in più di un’occasione non manca di “salutare” da par loro la presenza al seguito degli ospiti. Lo stesso dicasi per le vecchie facce del Gruppo Gradinata che, a più riprese, rivolgono “complimenti” all’indirizzo dei suddetti.
In Curva Montagnani, sotto il profilo del tifo, si fa quel che si può e di certo non si può dire che l’impegno, la voce e, soprattutto, il cuore facciano difetto ai ragazzi in gialloblu. Si raggruppano attorno al balconcino e cantano, cantano e, ancora, cantano. Per i loro colori, per la loro città e, soprattutto, per i loro diffidati. Ne viene fuori una bella prova di tifo, che a più riprese riesce anche a coinvolgere il resto della curva e, di sicuro, rende onore a tutti quei ragazzi del gruppo CS# che, al momento, sono costretti a rimanere lontano dai propri colori e dalla loro curva.
Dalla parte opposta, ottima prova anche da parte del Gruppo Gradinata, che di settimana in settimana diventa sempre più numeroso e compatto, riuscendo a coinvolgere poco alla volta tutti quei giovani e meno giovani che frequentano abitualmente quel settore. Anche a livello di tifo noto dei miglioramenti, sia per quel che concerne la qualità, sia per quanto riguarda l’intensità e la frequenza con cui vengono lanciati cori e battimani a sostegno della squadra gialloblu.
Una cosa è certa, possono crescere ancora ed è importante che ciò avvenga, specie ora che la Curva Montagnani, cuore pulsante del tifo modenese, è stata privata del suo nucleo centrale. Le premesse ci sono tutte e se il buongiorno si vede dal mattino…
Testo di Giangiuseppe Gassi.
Foto di Giangiuseppe Gassi e Francesco Passarelli.