Il girone B
di Serie C riparte con l’ennesimo derby emiliano, quello tra Modena e
Piacenza. Al Braglia presenziano circa 6.500 persone, col dato
ufficiale della società di casa che riporta 1.386 paganti in
aggiunta ai 5.444 abbonati.
Curva Montagnani che rivedo
gremita praticamente in fotocopia alla precedente uscita col Ravenna.
Punto di forza, quest’oggi, sono i bandieroni dei gruppi principali
che sono sventolati per tutti i 90 minuti, anche in prossimità della
balconata centrale. Nel secondo tempo a centro curva si vedono alzare
parecchie sciarpe, ed anche una torcia.
Capitolo cori: in
primis il nuovo coro che sta spopolando nella curva modenese, cantato
per parecchi minuti; non si dimenticano gli amici diffidati, così
come la rivalità principali (Bologna, Reggiana e Cesena). Al fischio
finale applausi per la propria squadra con un “forza ragazzi” che
conclude la prestazione odierna.
Compatta la presenza
piacentina oggi a Modena, circa 350 supporters biancorossi
presenziano nella prima trasferta del girone di ritorno. Partono bene
nel sostegno, con un bel mix di cori secchi e cori classici che
vengono seguiti da buona parte del settore.
Nella ripresa c’è un po’ di calo,
soprattutto nei minuti finali di partita. Comunque la prestazione
degli ultras piacentini rimane molto positiva; segnalo vari cori per
la squadra, per i diffidati, e sul finale di partita anche un coro
ostile contro la tifoseria reggiana, col celebre “il 25 aprile è
nata una puttana…”, molto in voga tra le tifoserie storicamente
rivali dei granata.
Al fischio finale la squadra si unisce ai cori provenienti dal settore ospiti, per salutare questo pari esterno che alla fine accontenta anche il pubblico di casa.
Nel prossimo turno il Modena sarà di scena allo stadio Euganeo di Padova, mentre il Piacenza rientrerà al Garilli ospitando la Triestina nel posticipo del lunedì; un “applauso” alle menti che optano per la disputa delle partite serali in pieno inverno.
Concludo la tifocronaca segnalando l’assoluta tranquillità tra le due tifoserie, prima durante e dopo la partita.
Testo di Francesco Passarelli
Foto di Francesco Passarelli e Luigi Bisio
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