Era il 29 aprile del 2017 quando il Modena giocava la sua ultima partita casalinga allo Stadio Braglia. Ci sono voluti ben 17 mesi di attesa per rivedere i canarini tra le mura amiche, dopo le note vicende della scorsa stagione che non sto a rimarcare.
Ma torniamo ai giorni d’oggi: è forte l’entusiasmo tra la tifoseria modenese per questa ripartenza dai dilettanti, lo si evince dal buonissimo numero di abbonati in casa gialloblù, sono infatti ben 5.573 le tessere staccate per la stagione 2018/2019, segno evidente che la voglia di calcio tra i tifosi modenesi è veramente grande.
A questo numero di abbonati si aggiungono circa 1.500 paganti, che portano le presenze per questo debutto del Modena a circa 7.000 persone, numeri che da queste parti non si vedevano da parecchie stagioni, ma ai tempi si parlava di serie B, oggi il Modena FC debutta nel campionato di Serie D.
Devo ammetterlo: al mio ingresso in campo, mi sono molto emozionato nel vedere la Curva Montagnani gremita per la sua quasi totalità (5.000 posti), in questo settore sono state staccate 3.881 tessere, quindi per tutta la stagione ci sarà sempre un buon colpo d’occhio.
Arrivano le ore 15 e la curva svela la sua bellissima coreografia: in vetrata fa sfoggio lo striscione “All’alba di una nuova era, risplende la città intera”, con l’intera curva che espone i cartoncini bianchi. Ma al momento dell’ingresso delle squadre che avviene il cambio cromatico dei cartoncini: ai lati diventano gialli ed al centro diventano blu. Ma non finisce qui: viene srotolato un telo di plastica giallo con impresso lo stemma del Modena FC, con l’aggiunta di varie strisce di plastica gialle a formare un sole, che risplende sulla riproduzione del Duomo e della Ghirlandina nella parte bassa della curva. Oltre che apprezzare l’intera coreografia, non posso che elogiare il lavoro di tutti i ragazzi che si sono prodigati per la stessa.
Detto questo passiamo al tifo: parte veramente forte la Montagnani, i cori lanciati dal centro curva (dove troviamo i ragazzi di Avia Pervia e QBR) vengono seguiti da buona parte della curva modenese, anche nelle balconate occupate da Vecchie Brigate e Sez. Vignola. Bei picchi dei cori al momento delle classiche canzoni della curva modenese, uditi forte dal sottoscritto vista la mia posizione sottostante alla curva.
Nella ripresa c’è un leggero calo nel sostegno della squadra, non tanto per il risultato in campo (anzi, il Modena passa in vantaggio dopo 5 minuti), ma più per il caldo ancora stringente qui in Emilia (oggi siamo arrivati a 30 gradi).
Sul piano visivo è bello vedere i bandieroni sventolare ad ogni angolo della curva, ma principalmente si vedranno nella parte bassa della Montagnani. Bella la balconata centrale (che per la cronaca, accompagna i cori con l’ausilio di un tamburo) nei momenti in cui tira su tutte le sue bandierine gialloblu, come bello il saluto finale tra squadra e tifosi, che celebra la vittoria del Modena in questa prima giornata di campionato.
Esposti tra tribuna, gradinata e curva tre striscioni in omaggio alla memoria di tifosi gialloblù scomparsi di recente. Tra questi, il mio pensiero va a in particolare a Luca, caro amico con cui ho condiviso diverse stagioni sugli spalti del Braglia (prima di sposare in pieno la causa Sport People e lasciando la parte attiva del tifo); ogni settimana, se non era un messaggio era una chiamata a tenere vivo il nostro rapporto, si parlava di tutto e dell’ultima occasione in cui ci siamo sentiti, mi piace ricordare la sua gioia di ritornare allo stadio per questa nuova avventura del Modena.
Te ne sei andato presto Luca, ma il tuo posto al Braglia sarà sempre garantito dal drappo che i ragazzi del tuo gruppo (Tradizionalmente) hanno esposto in vetrata. Sei stato anche omaggiato dal centro curva, persino con un coro dedicato. Chissà cosa starai pensando, non lo sapremo mai…. Spero ti abbia fatto piacere l’omaggio della tua curva, della tua squadra ed anche – per quello che può valere – da parte e di tutta la nostra redazione. Riposa in pace amico mio, tifa e “sclera” ancora per i gialli come facevi sempre.
Francesco Passarelli.