Il Brianteo di Monza  ospita la Sambenedettese per una contesa che vede le due formazioni impegnate a risalire la classifica. I Brianzoli hanno un punto di vantaggio sui rossoblù e, come è noto, hanno rivoluzionato la formazione guadagnandosi lo scettro di Società più attiva (probabilmente di sempre) nel Calciomercato d’inverno.

La disponibilità economica della dirigenza berlusconiana non ha eguali in terza serie e forse pochi anche in quella cadetta, ma come tutti sanno le promozioni si conquistano sul campo e la vetta occupata dal Pordenone è, almeno per ora, un miraggio.

C’è il giusto entusiasmo intorno alla squadra biancorossa, ma tuttavia, nonostante i prezzi ultra-popolari sia della curva e sia della tribuna, l’affluenza del pubblico non registra evidenti salti in avanti. Il parere di chi i gradoni della “Davide Pieri” li occupa da trent’anni, benché pochi siano stati ricchi di soddisfazioni sportive, è che molti tifosi sono soliti tornare con la bella stagione, mentre i rigori dell’inverno se li “smazzano” più o meno i soliti noti, cioè quelli che, come recita un loro coro, hanno “il Monza nel cuore” non solo a parole.

Nella curva di casa, quindi, i presenti si aggirano intorno alle 500 unità, di cui metà compattati al centro e dediti al tifo. Nulla di particolarmente coreografico nella partita odierna ed all’ingresso delle squadre il colore si limita a qualche bandierone ed alcuni due aste.

Il contingente ospite si affaccia sugli spalti ad una manciata di secondi dal fischio d’inizio. I sostenitori della Samba decidono di compattarsi a sinistra del balconcino centrale e, una volta appesi gli stendardi, cominciano a darsi da fare.

L’ultima volta che li vidi fu proprio qui nell’autunno del 2005 e mi trovo davanti un gruppo che sembra lontano parente di Onda D’Urto & C., limitando il giudizio allo stile ed all’apparenza, sia dei gruppi che dei singoli. Nulla mi pare invece che sia cambiato nella sostanza: l’incitamento è passionale e continuo, con cori tendenzialmente lunghi ed accompagnati da battimani.

Trascorro la prima fazione di gioco sotto il loro settore e sono davvero belli da vedere e da sentire, sicuramente meritevoli di altre categorie. Merita di essere citato l’urlo “Verità per Luca Fanesi” al quale fa seguito un lungo coro per diffidati che si chiude con il più bell’auspicio “SI, TORNERAI!”.

Nel secondo tempo inverto il campo e seguo da vicino il sostegno dei Brianzoli, che prosegue sui buoni livelli dei precedenti 45 minuti.

L’andamento del match è scoppiettante e favorisce i picchi di entusiasmo di entrambe le fazioni, che peraltro sotto un profilo ultras si sono completamente ignorate.

Dopo avere guadagnato gli spogliatoi sul risultato di 1-1 (vantaggio al quarto d’ora del Monza, recuperato a stretto giro dagli ospiti grazie ad un penalty)  i padroni di casa insaccano per la seconda volta al 52°: l’autore del goal, Marchi, dopo una corsa ad ostacoli festeggia davanti ai propri sostenitori, raggiunto dai compagni di squadra.

Gli uomini di Mister Brocchi, rispetto alle precedenti partite, si dimostrano più squadra e lasciano intravedere una raggiunta solidità, ma compiono l’errore di non sferrare il colpo del KO ed a metà tempo la Samba agguanta nuovamente il pari, portandosi a propria volta sotto il settore ospite per esultare.

Gli ultimi 20 minuti vedono un Monza cercare il goal ma con meno lucidità; neppure l’ingresso del “puma” Reginaldo  sposta gli equilibri in modo determinante. A dare la zampata decisiva ci pensa invece il biancorosso Attanasio che, al 96°, sferra un tiro da fuori area che in altri tempi si sarebbe guadagnato l’encomio di “eurogoal”. In un amen tutta la curva biancorossa si catapulta ad esultare a ridosso del campo, mentre i giocatori ospiti recriminano a lungo con l’arbitro, forse per l’eccessivo recupero concesso.

Tre punti pesanti per i padroni di casa, alla vigilia di una trasferta importante in quel di Trieste: quello con gli alabardati sarà uno scontro forse decisivo per la classifica ma soprattutto un’occasione molto sentita, come avvenuto nella partita di andata, per rinsaldare lo storico gemellaggio tra le due tifoserie.

Lele Viganò