Allo stadio Brianteo il Monza riceve, in un mite sabato d’inverno, la Società Sportiva Ars et Labor di Ferrara, conosciuta ai più semplicemente come Spal.

Dopo lo stop subito a Cremona la domenica precedente, i padroni di casa vogliono e devono rilanciarsi per restare nei piani alti della classifica, mentre i ferraresi devono guardarsi soprattutto alle spalle per evitare di finire in acque pericolose.

Tra i 3.212 spettatori presenti si rivede, dopo circa due anni di assenza, anche Silvio Berlusconi; il ritorno del Patron sarà salutato da uno striscione della curva biancorossa alzato nel corso del primo tempo.

Gli ospiti si contano in circa 150 unità, posizionate in un settore ben soleggiato e raccolte dietro “Curva Ovest Ferrara”, ai lati del quale sono posizionati alcuni drappi. La bandiera con il volto di Federico Aldrovandi è presente anche oggi e vederla mette sempre i brividi.

Il lungo striscione “Curva Davide Pieri”, che ha debuttato in questa stagione, fa bella mostra sulla recinzione principale della Sud, mentre sulle balconate non mancano “SAB”, “1912”, “Cederna”, “Ultras Libertà” ai quali si aggiungono varie altre pezze. Benché defilato sul lato sinistro, non sfugge il “Monza biancorossa” realizzato nell’inconfondibile maniera dei tanti striscioni che coloravano il vecchio stadio “Sada” in un tempo ormai lontano.

Poco il colore offerto dalle due tifoserie quando le squadre fanno l’ingresso in campo, proprio perché, a differenza di quel “tempo ormai lontano” che si diceva, i tanti, troppi divieti hanno preso il sopravvento sulle possibilità di creare folklore. Poco dopo gli ultras biancorossi aprono uno striscione di incitamento per spingere i giocatori a coronare quel sogno proibito che si chiama Serie A.

Passano una manciata di minuti dal fischio d’inizio e la Spal ha la possibilità di colpire a freddo, quando sul lungo rinvio del portiere estense un difensore brianzolo buca il controllo: Vido si invola verso la porta avversaria ma non finalizza.

Scampato il pericolo non c’è tuttavia una grande reazione da parte dei padroni di casa, peraltro avvantaggiati dall’espulsione al 10° dello spallino Dickmann per un fallo su Mota apparso tanto plateale quanto, forse, anche involontario.

Dal settore ospite i cori si susseguono con buona intensità e ben accompagnati da un grosso tamburo. Al pari degli undici biancorossi in campo, invece, la Davide Pieri non farà scintille nel corso della prima frazione di gioco. Non mancano, tuttavia, dediche rivolte ai rivali Comaschi e Pisani, questi ultimi attesi al Brianteo fra una settimana.

La gara si sblocca al 44°, quando è lo stesso Mota a colpire in tap-in dopo una respinta di Thiam.

Nella ripresa si vede un Monza meglio disposto in campo che, grazie anche alle sostituzioni operate, colpisce altre tre volte.

Scendono un po’ di tono i supporters estensi e si rinvigorisce la Curva Sud. Da segnalare una bella sciarpata su entrambi i fronti e soprattutto lo striscione in ricordo di Stefano Furlan alzato dai brianzoli, peraltro legati da un gemellaggio ultratrentennale con la tifoseria alabardata.

Si chiude con la rete di Colpani al minuto 88 e con Cochi e Renato che, come da tradizione, regalano la colonna sonora per festeggiare il poker finale: il risultato, forse troppo pesante per gli ospiti, può dare il giusto slancio all’undici di Stroppa per l’assalto alla vetta della classifica.

Lele Viganò