Taranto- Foggia è uno dei derby di Puglia tanto attesi dove si ritrovano contrapposte due tifoserie divise da forte rivalità; durante le loro sfide in passato, di certo non sono mai mancati né lo spettacolo, né gli aneddoti legati ad episodi verificatosi sugli spalti e fuori.

Considerato che nella città dauna il movimento ultras è diviso, sia nei settori occupati ma anche nelle scelte legate alla tessera del tifoso, essendo la Curva Sud Foggia fidelizzata in tal senso a differenza della Nord, ci si aspettava un tranquillo lasciapassare per questa trasferta o perlomeno un qualcosa di diverso rispetto alle solite restrizioni degli ultimi anni.

La prevendita degli ospiti è rimasta sospesa fino al venerdì. Poi, puntuale, è giunto il definitivo divieto imposto dall’Osservatorio, ulteriore dimostrazione, a mio parere, dell’inutilità del progetto tessera del tifoso.

I Taranto Supporters, in gradinata, hanno voluto esprimere il loro colorito punto di vista esponendo un eloquente striscione. Nulla di inaspettato e trascendentale quindi, dato che lo stesso trattamento in precedenza è stato riservato alle tifoserie dell’Andria e del Catania e chissà quante altre ancora fino al termine della stagione; ne prendiamo atto e guardiamo semplicemente avanti.

Un contorno quindi che anticipa una prevendita molto fiacca, con la Curva Nord tarantina che si riempie solo negli ultimi istanti senza eccedere numericamente, ma risultando comunque più piena rispetto alle ultime volte.

L’ingresso in campo delle squadre viene dedicato ai calciatori che vestono la casacca rossoblù, che dopo la deludente prestazione nella precedente trasferta di Andria, vengono più volte invitati a tirare fuori gli attributi. Nonostante ciò tifo di spessore nella curva di casa, che proporrà una dedica ad Erasmo Iacovone, nell’anniversario della sua scomparsa, esempio del vecchio calcio ed idolo della tifoseria rossoblù che puntualmente viene ricordato ogni anno. “Iaco eterna bandiera” recita lo striscione esposto al centro del settore insieme al suo volto.

Nel complesso tifo continuo per tutto l’arco della gara, con molteplici cori contro il calcio moderno e per i diffidati, nonché significativo il “Non c’è calcio senza rivali”, a sostegno dell’ideale ultras e contro alle scellerate scelte dell’Osservatorio. Oltre ad una bella sciarpata, da segnalare per tutto l’arco della gara frequenti battimani che hanno creato sempre un bell’impatto visivo grazie al coinvolgimento di tutti i presenti nel settore.

Fabio Mitidieri.