Rivalità storica della regione Marche quella tra granata e rossoblu, senza dubbio accentuata dal doppio spareggio (a cui partecipò anche il Teramo) in gara uno a Terni e successivamente in gara tre a Perugia (caratterizzata da incidenti e invasioni di campo) nel lontano Maggio1985 e che si concluse con la promozione in C1 dell’Alma, allora guidata da mister Osvaldo Jaconi. Negli anni, poi, gli incontri sono sempre stati piuttosto movimentati e, tra tanti alti e pochi bassi, entrambe le tifoserie non hanno mai mollato e sempre tenuto molto a questo campanile regionale, accentuato dall’amicizia fanese con la curva di Jesi e da quella civitanovese con le curve di Rimini e San Benedetto.
Dopo una decina d’anni le due tifoserie sono tornate ad incontrarsi lo scorso campionato, e lo spettacolo sulle tribune è sempre stato assicurato, nonostante a Civitanova si giocò di sabato su inedito orario per la diretta Rai e il ritorno si giocò per un inutile scontro di bassa classifica.
Beh, oggi al “Mancini” non sembra proprio che si incontrino due squadre di medio-alta classifica di Serie D, e da tanti anni con pochissime soddisfazioni dal campo di gioco, quanto piuttosto due tifoserie storiche, nel loro “piccolo”, del panorama ultras italiano.
Esordio in trasferta per il neonato gruppo “Civitanovesi”, che domenica scorsa nel match casalingo contro il Celano ha fatto la sua prima apparizione e che sembra finalmente il definitivo punto di incontro tra le varie realtà del tifo rossoblu, da anni caratterizzate da spaccature e incomprensioni (spesse volte sfociate in diverse disposizioni all’interno della Gradinata del “Polisportivo” e in diversi cori e comunicati al limite del comprensibile, come i numerosi comunicati estivi sulla presenza di alcuni rossoblu al torneo dei ragazzi di Termoli).
Si presentano in 180 i ragazzi di “Citanò”, di cui un centinaio di ultras, per l’appunto, giunti a Fano con due pullman, tanta voglia di tifare e sostenere una squadra che, dopo le prime incerte giornate e la sonora sconfitta del “derbissimo” casalingo con i cugini maceratesi, sembra ora volare a suon di continue vittorie.
La curva di casa in settimana chiama a raccolta i suoi e la piazza risponde presente. Il ritrovo di buon ora e il solito bel pranzo del gruppo “Panthers” raggrupperà fin dalle 11.00 ben oltre le cinquanta unità, anche perché pronte ad accogliere in città gli amici rossoverdi della Curva Nord di Terni , per rinsaldare un’amicizia nata proprio nel lontano sopracitato match a Terni del 1985 e rafforzata oggi dal ricordo dell’ indimenticabili Michele, da tutti conosciuto come Cif, scomparso un mesetto fa e che teneva tantissimo al rapporto Fano-Terni, essendo stato tra i fondatori di sponda umbra del legame.
Bello il colpo d’occhio fin dai minuti del riscaldamento degli undici in campo, caratterizzato da 500 palloncini che colorano il settore di granata e tenendo sempre ben alte la solita decina di bandiere di vecchio stampo artigianale. Sono tutti raccolti e ben compatti dietro il centrale storico striscione in velluto “Panthers Fano 77”, affiancato dalle sezioni Giolla, Fenile, “Quelli di Marotta” e “Ostinata Gioventù”, mentre a completare la balconata viene esposta la pezza rossoverde proprio in ricordo di Cif e lo striscione degli “Urban Kaos Ternana”.
Durante la gara il livello canoro, tra insulti e sostegno, è sempre bello alto e, se lo svantaggio a fine primo tempo non sconforta i civitanovesi (che tornano in trasferta dopo due consecutivi divieti per a Castelfidardo e Giulianova), ancor meno lo sconforto aggredirà i “Panthers Fano” dopo l’uno-due ospite e la definitiva sconfitta (veri boati nei cori da ripetere).
Da brividi la sciarpata dei ragazzi di casa che si alzerà pochi minuti prima del novantesimo e che si manterrà fino ben oltre il fischio finale e che chiama a raccolta la squadra per ben due volte sotto la curva, nonostante la sconfitta subita.
I cori fanesi in città dureranno fino a tarda serata in compagnia dei ragazzi giunti da Terni e, quasi in campo si fosse assistito ad una sconfitta ospite, si canta e si beve per gli ultras e in compagnia dei numerosi diffidati che non hanno ovviamente potuto assistere al match.
Nulla di rilevante da segnalare a livello di ordine pubblico, caratterizzato da un numero di forze elevatissimo per il grado di rischio attribuito alla gara.
Testo Davide Manna
Foto Tommaso Giancarli