Come ogni maledetta domenica (perché oramai a casa nostra è sempre una maledetta domenica) siamo stati vittime del classico abuso di potere da parte di un ufficiale di Polizia di Stato, responsabile della sicurezza all’interno dell’impianto sportivo della nostra città. Il funzionario in questione, alla vista di un nostro striscione “Onore a chi firma”, ci ha imposto di lasciar fuori la pezza perché considerata provocatoria. Come potremmo mai entrare senza quel drappo che rappresenta i nostri tanti fratelli fermati ingiustamente? Come potremmo mai chinarci a chi ha fatto di tutto per daspare parte integrante del Compatto? Dove è finita la libertà di espressione? Conosciamo bene le imprese eroiche di molti agenti di polizia che si sono vantati di aver requisito centinaia di pezze e di materiale per loro diffamanti. Quei tanti che, alla vista di Speziale libero, hanno portato il caso in Parlamento. Per chi forse non lo ricorda, l’articolo 21 della Costituzione Italiana sancisce che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili…
Allo stesso tempo, la nostra pezza incriminata, non incita alla violenza o a delinquere visto che é priva di uno specifico soggetto.
Il direttivo, visto e considerato le azioni di “mobbing” da parte delle forZe dell’ordine locali, si servirà di un legale per far si che quella pezza, una delle cose più importanti che abbiamo, entri ogni maledetta domenica, all’interno della nostra casa.

Il direttivo
NCB13