Incuriosito dal racconto dell’amico Massimo presente domenica scorsa al Curlo di Fasano per la gara interna contro il Barletta, decido di partire alla volta di Bitonto per vedere all’opera e toccare anch’io con mano il tifo biancazzurro fuori dalle mura amiche.

Sinceramente, quella fasanese, è una delle tifoserie che avevo “puntato” già da un po’ di tempo. Mi ero promesso, prima o poi, di vederli dal vivo, magari in trasferta per testarli al meglio, in quanto ancora assenti nella lista delle realtà di spicco della mia amata Puglia.

Curiosità decisamente aumentata dal fatto di trovare, nella Città degli Ulivi, una società di casa tutta nuova giunta finalmente nel calcio che conta e capace di regalare a tutti i Bitontini, da circa nove anni a questa parte, una seconda squadra di calcio dopo la storica U.S. Bitonto 1921, quest’oggi impegnata in trasferta in terra tarantina.

La buona organizzazione dei nuovi addetti ai lavori, mi permette anche in questo caso di accedere al terreno di gioco in un batter d’occhio. Puntualmente, come in tutte le volte precedenti in cui ho scattato su questo campo, a precedermi ci sono gli uomini della digos, che impazienti attendono l’arrivo dei tifosi ospiti.

Dall’altro lato, la tribuna coperta và man mano a riempirsi mentre, sulla sinistra, inizierà a prendere forma il nuovo gruppo di tifosi di casa, i Giovani Seguaci 2017. Un gruppo, composto quasi esclusivamente da nuove leve, molto rumorosi e folcloristici, capaci di animare l’intera gara senza mai staccare la spina.

Una realtà decisamente di buona prospettiva considerando, come già detto, le enormi difficoltà che ci sono qui a Bitonto a causa della presenza dell’U.S., anch’essa iscritta al campionato di eccellenza e con un buon seguito di tifosi ma soprattutto Ultras.

Capitolo ospiti. Si presentano nel barese in poco meno di cento unità offrendo un ingresso in corteo e completamente a torso nudo. Al centro del settore i due drappi principali che attualmente rappresentano la Curva Sud: Allentati 1988 e Fasano Ultras, più l’onnipresente pezza per Nicola, un giovane Ultras scomparso a seguito di un incidente stradale. Non può mancare il tamburo, che accompagnerà costantemente l’intera prestazione decisamente a stampo italiano. Un’altra particolarità del tifo fasanese che ha lasciato anche me sorpreso, è proprio il loro lento modo di tifare, quasi a richiamare l’inconfondibile stile che contraddistingue da sempre le tifoserie del Sud America.

Così come particolare è il siparietto offerto nella seconda frazione, quando un piccolo Ultras diventa per pochi minuti leader di un’intera tifoseria, lanciando cori e regalando spettacolo a tutti i presenti. Chissà se un giorno sarà proprio lui a gestire l’intera Curva..

Un paio di torce accese furbamente nel finale, quando ormai le squadre sono negli spogliatoi e chi filma è andato già via, chiudono una prestazione decisamente sopra le righe.

Antonio Vortex.