29-04-2018: Ostia Mare – Rieti 3-3
Serie D Girone G

Penultima giornata di questo estenuante campionato di serie D che si appresta ad emettere i primi verdetti della stagione 2017/18. Per l’occasione faccio il mio esordio allo stadio “Anco Marzio”, casa dell’Ostia Mare, dove non ero mai stato prima. I bianco viola li ho già visti molte volte in casa, ma nel vicino stadio della “Stella Polare”, distante poche centinaia di metri da quello attuale, in sfide con squadre e tifoserie più o meno blasonate. Devo riconoscere agli ULTRAS OSTIA 1989 che in tutte le partite a cui ho assistito, da quelle più in voga a quelle meno importanti, persino in trasferte di coppa di Eccellenza in posti lontani e particolari come Torri in Sabina, ci sono stati sempre senza mai bucare un solo appuntamento.

È così anche oggi in questa domenica di fine aprile dove ad Ostia è di scena il Rieti capolista, a cui manca solo un punto per avere la certezza matematica della promozione. L’Ostia invece già da qualche domenica non ha più nulla da chiedere a questo campionato, in più la temperatura odierna intorno ai trenta gradi invoglia più ad andare in spiaggia a sorseggiare una bella birra fredda che in uno stadio a vedere una squadra senza più pretese di classifica. Invece i lidensi, dimostrando attaccamento alla maglia ed all’ideale ultras, sono comunque presenti dietro le loro pezze OLD STORY 1989 e ASSENTI PRESENTI. Nel corso della gara assistono alla partita in piedi ma solo per fare “presenza”, esultando comunque ai tre gol che la propria squadra rifila alla prima della classe in una girandola di gol ed emozioni tutto sommato piacevoli.

Di contro ci sono gli ultras sabini accorsi in oltre trecento unità a festeggiare questa più che probabile promozione. Riempiono tutto il settore ospiti e occupano inoltre una discreta parte di tribuna coperta mentre solo un manipolo di steward ed un nastro segnaletico li divide dal pubblico locale. Ovviamente viaggiano sulle ali dell’entusiasmo ed il numero dei presenti non può che essere alto, anche se personalmente preferisco i venti presenti nella trasferta di Cassino, sotto il nubifragio, alla seconda giornata di campionato che gli oltre trecento di oggi pronti solo a festeggiare. Detto questo gli amaranto-celesti già dal prepartita si fanno sentire con scroscianti battimani ad accompagnare i cori e a dar la carica agli undici in campo.

Appena le squadre mettono piede sul rettangolo verde sventolano bandiere e bandieroni coi colori sociali ed espongono lo striscione: “CONQUISTIAMOLA”. Per l’occasione i ragazzi portano lo striscione da casa del gruppo principale e non la solita pezza CUR 1996.

Nel primo tempo il tifo è sempre continuo con una buona intensità corale. Nemmeno il gol del momentaneo svantaggio frena gli ultras sabini, che si prodigano in un sostegno degno di una squadra prima in classifica con molti battimani ad accompagnare i cori. Esultano ai gol della propria squadra che prima pareggia il gol dei padroni di casa per poi passare in vantaggio e chiudere la prima frazione sul risultato di 1-2.

Nella seconda parte di gara, nonostante il nuovo pareggio dei locali dopo appena tre minuti della ripresa, il tifo risulta essere ancora una volta molto continuo, con tantissimi battimani a rendere il settore ancora più scoppiettante. Al quarto d’ora il gol di Minincleri  fomenta il settore che non aspetta altro che il triplice fischio finale. Nemmeno il gol del pareggio dell’Ostia, quando manca un quarto d’ora alla fine, sarà più un problema. I cori diventano goliardici, non si dimenticano nemmeno gli acerrimi rivali della Viterbese e del Ladispoli e verso la fine il settore ospiti effettua una sciarpata, a dir la verità con più bandiere che sciarpe, ma tanto basta per colorare il settore e “chiamare” il fischio finale per l’esultanza collettiva che si protrae ben oltre lo stesso.

I giocatori festeggiano arrampicandosi alla recinzione, poi portando in trionfo prima mister Parlato e poi il presidente artefice di questa splendida scalata, si stappa lo champagne e poi c’è spazio anche per le foto di rito.

Inoltre, cosa più importante, un paio di giocatori sabini vanno a prendere lo stendardo MANLIO PRESENTE dedicato a un ultras scomparso da qualche anno, che ha lasciato un gran vuoto nella tifoseria amaranto-celeste: in fin dei conti la promozione è anche e soprattutto dedicata a lui. Subito dopo lo stendardo viene riportato ai legittimi proprietari e si continua a festeggiare il ritorno del Rieti in serie C dopo undici anni dall’ultima volta.

Marco Gasparri