Settimana calda per il popolo paganese, che vive queste ore ultime di calcio-mercato con grande apprensione: la rosa è un cantiere aperto; tutti i “big” sono sul piede di partenza a causa di una politica d’austerità imposta dalla società azzurro-stellata, dopo tutti i proclami estivi che avevano come aspirazione la conquista dei play-off, non molto difficoltosi da raggiungere visto che quest’anno sono estesi fino alla decima posizione.

Tutto questo avviene mentre la classifica della Paganese non è di certo delle più rosee, con un posizionamento appena al di sopra della zona pericolo che significherebbe play-out.

Inevitabilmente, per tutte queste cause, il pubblico oggi si attesta intorno alle 800 unità, in un giorno e in un orario oltretutto improbabile (sabato ore 14:30).

Da Andria giungono circa 100 ultras (numero sicuramente inferiore agli altri anni). Si notano tutti i gruppi principali; il loro tifo è costante per tutta la gara e raggiunge naturalmente picchi altissimi quando l’Andria passa in vantaggio.

Dal settore distinti, nonostante la pessima prova della squadra e l’ancor più grave momento che attraversa l’ambiente azzurro-stellato, si tifa incessantemente per tutti i 90 minuti e tutto questo amore avrà il suo premio verso la fine della gara, quando verrà assegnato un calcio di rigore ai “Liguorini”, che realizzano il pareggio.

Alla fine, nonostante un pareggio che poco cambia la classifica, la Paganese va a raccogliere il meritato applauso, se non altro per l’impegno profuso che è andato oltre i propri, evidenti, limiti tecnici.

Alfonso Ceglia.