fromfathertosonNelle ultime partite abbiamo documentato un fenomeno particolarmente sconcertante: persone di 40/45 anni in stato di ebbrezza alcolica, che inveivano contro la polizia, con in mano un boccale di birra e nell’altra la mano del figlio di 6/7anni. Mi impegno a operare nei confronti di queste persone, affinchè vengano denunziate e affinchè venga tolta loro la patria potestà”.
Queste le parole, qualche giorno fa, del questore di Verona, Vito Danilo Gagliardi. Il solito metodo per risolvere i problemi “all’italiana” (sempre se sono poi questi i veri problemi del paese, oggi più che mai): reprimendo. Separando, cioè forzatamente, un figlio dal padre, ottenendo probabilmente un genitore che inveirà ancora di più contro le forze dell’ordine, e un figlio che in futuro potrebbe fare altrettanto, perchè vedrà nello stato, e nei suoi rappresentati, coloro che l’hanno fatto dividere dal suo papà. Ottenendo quindi l’effetto contrario da quello voluto, sempre se è questo l’effetto che realmente si vuole ottenere.
Un padre che magari ha fatto, sta facendo e continuerà a fare grandi sacrifici per garantire a suo figlio un tetto, del cibo e un istruzione. E collegandoci a ciò, è la nostra stessa Costituzione che afferma che un provvedimento così grave come la revoca della patria potestà, può essere applicato solo in casi dove appunto un padre nega al figlio il diritto del mantenimento o dell’educazione, oppure quando un genitore abusa, maltratta o addirittura abbandona un figlio. Non certo quando beve una birra in sua compagnia, e questo il questore dovrebbe saperlo. Se poi la Costituzione non la si vuole rispettare, bhè, lasciateci dire, con un pò di amara ironia, che dopotutto non sarebbe certo una novità in Italia.
Tornando però all’episodio descritto dal questore Gagliardi, innanzitutto ci piacerebbe sapere con quale certezza afferma che il padre era in “stato di ebbrezza alcolica”, sottolineando, inoltre, che, anche se così fosse, non si tratterebbe comunque di reato, tantomeno tale da poterlo dividere da suo figlio. Nella speranza che adesso non venga presentata una proposta di legge (in Italia ormai non ci stupiremmo più di nulla) in cui ogni volta che un adulto voglia unirsi in compagnia con un minorenne, debba prima sottoporsi all’alcoltest.
Per quanto riguarda “l’aver inveito” contro la polizia, anche qua vorremmo sapere quali frasi siano state dette e sopratutto la gravità delle stesse. Parolacce forse? Si, d’accordo, magari potrebbero non essere il massimo dell’educazione, ma anche queste, non possono e non sono un motivo sufficiente per togliere la patria potestà. Perchè affermare di voler “togliere la patria potestà” può essere molto semplice, quasi un gioco, ma avere a che fare con i sentimenti di un papà e di un bimbo di 6/7 anni che vengono separati non lo è altrettanto. Ma tanto, l’importante è far partire tutti i procedimenti in merito, e poi, chi si è visto si è visto. O non è forse così?
Se invece le frasi e le parole urlate sono davvero così gravi, ingiuriose, aberranti e sconcertanti nei confronti delle forze dell’ordine, invece che preoccuparsi della patria potestà, bisognerebbe chiedersi perchè quegli uomini in divisa sono così odiati anche da un padre di famiglia. Mentre intanto noi continuiamo a chiederci come mai a Spaccarotella la patria potestà non l’hann mai tolta.

Piccio

[Fonte: Dalla parte del torto]