Fosse dipeso da quel losco personaggio che ricopre la presidenza di Lazio e Salernitana, nonché ruoli di prim’ordine in Lega, questa partita non si sarebbe proprio dovuta giocare. Intendiamoci, benché l’omuncolo in questione sia fatto della materia di cui tutti siamo a conoscenza, sostenendo che Frosinone e Carpi non possano disputare la Serie A ha solamente messo nero su bianco un pensiero comune degli addetti ai lavori. Soprattutto di quelli che viaggiano costantemente a portafogli aperti, pronti ad incamerare danaro e fama dai diritti televisivi. Sportivamente è innegabile che la formazione emiliana abbia strameritato la promozione sul campo, rendendosi protagonista di una cavalcata memorabile ed inarrestabile.
Al contempo tuttavia va detto che la facilità con cui ultimamente piccoli club si portano rapidamente dall’Eccellenza alla Serie B è un chiaro segno di come ci sia un’intenzione di far fuori un certo tipo di grandi club, spesso considerati vere e proprie zavorre a causa dell’immenso bacino di tifosi e di un’abilità richiesta nel gestirne l’ascesa al calcio che conta.
Per contro, se devo dire la mia, ritengo che ormai la geografia e gli equilibri del pallone siano totalmente saltati. L’imprenditore medio italiano, alias Squinzi, preferisce mille volte comprarsi il suo giocattolino malleabile anziché puntare su una piazza calcisticamente storica ed esigente. Questione di responsabilità, che nessuno si vuol prendere, e di comodità. Ovvio che il mio desiderio di volere un calcio livellato come 20-30 anni fa, differisca totalmente dal Lotito-pensiero, atto solamente a salvaguardare i propri interessi.
Detto ciò arriviamo a questa partita, che rappresenta il clou della giornata di Serie B. Dopo il pareggio del Bologna nell’anticipo, infatti, il Frosinone ha la possibilità, vincendo, di scavalcare i felsinei e portarsi al secondo posto in caso di sconfitta o pareggio del Vicenza. Per il Carpi invece un’eventuale vittoria vorrebbe dire promozione diretta. In virtù di ciò la prevendita fa registrare il sold out per il pubblico di casa, mentre dall’Emilia sono attesi poco meno di 400 tifosi, anche se francamente credo che alla fine i presenti saranno qualcosa in meno.
Solito pullman da Roma e in poco più di un’ora sono all’esterno del Matusa. Ritiro l’accredito ed entro in tribuna, mentre il resto dello stadio si sta lentamente gremendo. Se possibile, oggi è una partita ancor più importante del derby della settimana precedente. In palio infatti non c’è la supremazia regionale, ma un posto per il paradiso. Così quando le due squadre stanno per fare il loro ingresso in campo, le gradinate fanno registrare un bel colpo d’occhio, ma a tenere banco sono i cori intonati all’unisono contro Claudio Lotito. Frusinati e carpigiani, ultras e semplici tifosi, scandiscono il suo nome affiancandolo ad aggettivi non di certo edificanti. Nel settore emiliano spunta anche uno striscione che recita “AllA fAcciA di Lotito”.
Scendono sul terreno di gioco i ventidue calciatori e la Curva Nord si mette subito in mostra con un paio di potenti manate. Anche oggi la prestazione degli ultras ciociari va ben oltre la sufficienza, con un tifo intenso e continuo, riscaldato dal gol, che risulterà decisivo, siglato nel primo tempo da Blanchard. Molto belle le continue sbandierate e un paio di sciarpate effettuate in diversi momenti della gara. Il gruppo dei distinti fa il proprio ingresso con qualche minuto di ritardo e dopo aver sistemato le classiche pezze, sostiene i canarini a gran voce con i soliti cori secchi.
Sul fronte carpigiano spicca la divisione tra gli Irriducibili e gli altri gruppi che solitamente seguono la gara dalla tribuna, come Mucchio Selvaggio e Guidati dal Lambrusco, sicuramente più numerosi. A differenza di qualche settimana fa a Latina, stavolta cercano di coordinarsi tifando spesso assieme. Per tutta la gara il loro sostegno sarà abbastanza costante, con buoni picchi e una sciarpata finale. Si intuisce come la sconfitta non li lambisca minimamente, del resto con l’enorme bottino accumulato sulla seconda, i festeggiamenti sono solo rimandati.
Aria diversa per i frusinati che, dopo una gara sofferta, al triplice fischio liberano l’urlo di vittoria. Il Bologna è superato, ma la contemporanea vittoria del Vicenza fa sì che i laziali siano terzi. Anche se a un solo punto dai berici. La squadra festeggia sotto la Curva Nord lanciando magliette e pantalocini. Si prospetta un finale di stagione al pathos, già dalla settimana prossima quando al Matusa sarà ospite proprio il Bologna.
Simone Meloni.