Sfida dal sapore antico quella tra Alma Juventus Fano e Maceratese, in un derby marchigiano che nella storia dei due club ha visto ripetutamente le due compagini incrociarsi, in ultimo in ordine cronologico il testa a testa di due stagioni orsono nella serie D girone F che ha visto alla fine prevalere la compagine biancorossa con continue vittorie e record.

Ben accesi sono i ricordi di entrambe le fazioni di quest’ultima sfida allo stadio Mancini di Fano datata gennaio 2015, in uno stadio pieno, con gli ospiti in oltre 500 unità e la curva di casa con la riuscitissima coreografia all’insegna dell’allora in voga “Un giorno all’improvviso”.

Oggi le due fazioni si trovano in serie C e, pur nei bassifondi della classifica (una sola vittoria dei granata e addirittura la casella zero per gli ospiti), il colpo d’occhio per questo tardo pomeriggio di sabato è senza dubbio l’unico spettacolo della giornata.

Sul campo la partita non offrirà mai particolari emozioni e lo zero a zero finale è lo specchio di quanto le squadre hanno espresso in campo per occasioni e paura di perdere.

Questo però poco importa ai duemila del Mancini e ben prima dell’inizio della gara si alzano i botta e risposta tra le due tifoserie, che fin dagli albori si sono “ben volute”, nonostante, personalmente, non ritengo che da ambo le parti la rivalità sia sentita oltremodo.

La cinquantina di tifosi della curva Just, giunti da Macerata a bordo di un pullman e a cui si affiancano altrettanti tifosi che a sprazzi aiuteranno i ragazzi a farsi sentire, si compattano subito.

Primo tempo di ottima fattura per cori e colore con tre bandieroni sempre ben alti e mani sempre ben tese. I Maceratesi calano però alla lunga nella ripresa, dove visivamente perdono compattezza e il tifo in un settore così dispersivo (settore ospiti ampliato quest’anno a circa 850 posti) finisce per risentirne, nonostante comunque il solito gruppetto non si perda mai d’animo e continui a cantare e ad insultare i dirimpettai.

Curva di casa come sempre capitanata dai Panthers Fano 1977, a cui si affiancano gli striscioni di tutte le sezioni, dal Gruppo Giolla ai Viking, dal Centro storico al Bar Mary, da Marotta alcoolica ai ragazzi della Gioventù; oggi si unisce una delegazione di fratelli dalle gemellate Jesi e San’Angelo in Vado.

Come detto sopra i cori partono diversi minuti prima dell’inizio e anche se la curva si riempirà solo man mano a gara iniziata per i soliti minuziosi controlli, il tifo, seppur senza particolari boati, sarà ben continuo per tutti i primi 45 minuti, con i due ragazzi al megafono che da punti differenti riescono a trascinare e coinvolgere nonostante lo scarso spettacolo emozionale offerto dal campo di gioco.

I Fanesi espongono, nel minuto di raccoglimento a lui dedicato, uno striscione per “Sandro”, storico tifoso che per circa 40 anni ha dedicato la sua vita alla squadra di questa città e che ha meritato l’applauso commosso di tutto lo Stadio.

Nella ripresa aumenta il volume e si prova a spingere la squadra verso una vittoria che però anche stavolta non arriverà.

Anche nella curva di casa i bandieroni (cinque per l’esattezza) non saranno mai ammainati e la sciarpata risulta molto ben riuscita.

Evidenzio che durante la gara, sia nel primo che nel secondo tempo i ragazzi granata dedicano cori ed uno striscione per il ritorno in curva di uno di loro, un ragazzo della sezione marottese che nel recente passato ha avuto un brutto incidente stradale: “Forza Pier non mollare, la curva è con te!”.

Come detto in precedenza. la gara finisce con uno scialbo pareggio senza reti, ma entrambe le tifoserie non mancheranno di chiamare i propri undici sotto il settore, con la speranza comune di un’inversione di tendenza per quanto riguarda i risultati.

Un’ultima nota personale la vorrei dedicare al prezzo di 15 euro al botteghino per la curva di casa, che personalmente ritengo eccessivo in una serie sicuramente importante ma che comunque dovrebbe incentivare la gente della propria città ad alzarsi dal divano e a distaccarsi dalla Pay-tv per condurla allo stadio. Ritengo poco incentivante per i “papabili” e poco rispettoso per gli “assidui” avere un settore popolare a quelle cifre; spesso sono persone che non hanno la disponibilità per abbonarsi ma hanno comunque piacere di vedere quel settore sempre “straboccante” di gente.

Nulla da segnalare per l’ordine pubblico. Mentre a Fano si pensa alla prossima trasferta in quel di Reggio Emilia, a Macerata si guarda all’impegno casalingo, nonché scontro diretto, con il Mantova.

Testo di Davide Manna.
Foto di Tommaso Giancarli.