Si disputa in un freddo sabato di metà dicembre questa sfida della sedicesima giornata, tra Perugia e Spezia, due squadre che stazionano a metà classifica divise da appena un punto.

È da inizio campionato che manco dal “Renato Curi” e la partita ha un suo perché, sia in termini calcistici che di tifoserie e questo mi convince a muovere alla volta dell’Umbria.

La squadra biancorossa ha un ruolino di marcia incredibile quando gioca in casa, il migliore di tutta la serie B con ben quindici punti in appena sei partite, frutto di cinque vittorie ed una sconfitta. Mentre lo Spezia in trasferta fa molta fatica a conquistare punti ed il suo score è di soli quattro punti in sette partite (una vittoria, un pareggio e cinque sconfitte).

Oggi anche le telecamere della trasmissione “B come sabato” di Rai Due sono collegate con il “Curi”, gli spettatori presenti saranno circa settemila, anche se verosimilmente non tutti gli abbonati saranno presenti, in quanto sia la curva che la gradinata presentano dei vuoti palpabili.

Gli ultras della curva si concentrano nella parte bassa dietro al grosso striscione che prende tutta la balconata: PER LA MAGLIA E PER LA CITTÀ OSTINATAMENTE AC PERUGIA. Dalla parte opposta sono presenti un’ottantina di ultras liguri arrivati con un pullman, un paio di transit e qualche auto privata: sinceramente non sono tantissimi ma ormai i numeri sono questi, per tante tifoserie nelle partite ordinarie, pronti ad aumentare in caso di derby o di sfide importanti.

Quando gli altoparlanti lanciano l’inno del Perugia che preannuncia l’ingresso delle squadre in campo, la curva umbra si colora con una bella e fitta sciarpata che rimane alzata finché non termina l’inno. Nella prima frazione i perugini partono facendo dei bei battimani, ma dopo una discreta partenza stranamente (non è da loro…) il tifo cala come intensità. Fortunatamente ci saranno le bandiere ad animare la Nord che sventoleranno praticamente sempre senza un attimo di sosta.

Al quarto d’ora gli INGRIFATI espongono lo striscione “CIAO SIGARO !”, come scritto nella loro fanzine “Profondo Rosso”, per ricordare il cantante della Banda Bassotti scomparso quattro giorni prima.

Appena tre minuti dopo, il ventunenne Luca Vido fa esultare la curva perugina per il momentaneo vantaggio. La curva così prende vigore e comincia ad alzare l’intensità, pur restando al di sotto degli standard cui mi ha abituato, accendendo comunque due torce in momenti diversi della gara sempre in zona INGRIFATI e terminando poi la prova canora con un coro tutti abbracciati.

Nel secondo tempo gli ultras del Grifo tornano sui loro standard abituali con un tifo di buon livello, un numero deciso di battimani oltre ad un continuo e costante sventolio di bandiere che terminerà solo alla fine della sfida, nonostante il gol ospite arrivato a metà della seconda parte di gara.

Passando a parlare dei liguri, il loro onesto tifo lo hanno fatto, certo nulla di trascendentale, dato anche il numero, ma sono partiti con discreti battimani facendosi sentire anche dalla curva umbra in diverse occasioni, soprattutto quando intonavano cori contro a cui hanno prontamente ricevuto risposta a tono.

Quasi sempre alti gli stendardi ed ottimo lo sventolio del bandierone della CURVA FERROVIA, con qualche piccola pausa solo dopo il gol del vantaggio del Perugia. Nella seconda frazione i bianconeri effettuano una bella sciarpata, decisamente fitta, per poi esultare per il gol del pareggio siglato da Gyasi.

Da qui in avanti i cori si fanno sentire maggiormente, dato che gli spezzini alzano i decibel così come il numero dei battimani ad accompagnare i cori che diventano più prolungati e forti, con il tifo che rimarrà alto fino alla fine dell’incontro allorquando le due squadre si recheranno sotto i rispettivi settori a scambiare gli applausi con i propri tifosi.

Marco Gasparri