Dopo una bella giornata di sole da cui ricavo una bella impressione della città Umbra, prendo il Minimetrò per raggiungere lo stadio Curi, dove ero già stato in mattinata per visitare lo splendido museo vicino allo stadio.

Questa volta però, quando arrivo, ci sono già tante persone, e non solo ultras o semplici tifosi. Da un certo punto di vista però, ho provato la strana sensazione che tutto fosse sotto sorveglianza speciale: quando due giorni dopo la partita ho letto delle invasive perquisizioni nelle sedi e nelle case dei tifosi Perugini, m’è rimasta la vaga idea che forse qualche ombra già aleggiasse in zona.

Una volta dentro lo stadio però, mi sono di nuovo concentrato sullo spettacolo delle Curve in senso stretto. In prima fila la presenza degli striscioni più conosciuti del tifo perugino (Armata Rossa, Brigata Ultrà, Ingrifati) mi ha stampato un sorriso in faccia. Quanti ricordi…

All’inizio della partita la Curva è piena quasi del tutto, tante bandiere sventolano in alto e si vedono persino qualche torcia e fumogeno che colorano il settore alla vecchia maniera. La parte di stadio riservata agli ospiti si riempie con circa 200-300 persone: è noto che gli ultras non sono tesserati, sventoleranno qualche bandierina, ma ulteriore conferma dell’assenza degli ultras viene dalla mancanza di organizzazione nel tifo e da come si disperderanno per tutto il settore senza troppo compattarsi. Dopo venti minuti qualcuno fa un tentativo di iniziare qualche coro, l’esito è anche buono, ma è un episodio solo occasionale.

Buona invece l’impressione che mi fa la curva di casa: quando la loro squadra segna il primo gol, si accendono di nuovo le torce e i cori verranno cantati con grande forza. Dopo un mezz’ora tuttavia l’intensità del tifo declina un poco, da “esterno” ho la sensazione che la divisione in tre gruppi principali si faccia sentire in questo frangente, ma nonostante tutto vedrò un buon tifo complessivo.

Nel secondo tempo la partita e anche i cori sono un po’ meno intensi, un fenomeno che ho notato tante volte e non solo in Italia. Viene esposto uno striscione in sostegno di Gianluca, ultras pisano che da qualche anno combatte una dura battaglia contro una brutta malattia, e il gesto ottiene l’applauso non solo della propria Curva ma anche della tifoseria Pisana.

Finalmente, quando la squadra ospite segna il pareggio, qualche minuto prima del fischio finale, la tifoseria si fa sentire con cori forti, una torcia subito lasciata cadere a terra e poi una sciarpata, che risulta davvero ben fatta se si considera che non parliamo di un gruppo organizzato.

In definitiva sarà un pareggio senza grandissime grandi emozioni, eccetto quella di essermi ritrovato nuovamente davanti ad una di quelle Curve italiane che avevo intravisto tanti anni fa e che fin da quando ero un bambino, sognavo prima o poi di vedere dal vivo, di viaggiare in quegli stadi, ascoltare cori, vedere striscioni e bandiere levarsi al vento. Pensando a questi piccoli sogni esauditi, ho affrontato con una certa felicità la lunga camminata di più d’un ora per tornare verso il centro storico e il mio hotel, data l’assenza del trasporto pubblico notturno.

Jurgen De Meester.