Se si dovesse parlare di calcio giocato, si direbbe che questa partita è inutile ai fini del campionato: il Novara non può né guadagnare una posizione né perderla, ha già raggiunto i play off ed il traguardo è ormai tagliato; di contro il Pisa ha come unico obiettivo quello di ottenere il successo per presentarsi alla griglia dei play off come migliore terza dei gironi, aspetto questo che in futuro potrebbe avere il suo peso. Con tali prospettive diventa ovvio che il pronostico sia tutto per i padroni di casa ed infatti il pubblico si stringe intorno alla squadra e si presenta in massa all’Arena Garibaldi.

Qualche problema nella vendita dei biglietti prima della partita, il sistema è lento come le lumache e per stampare il ticket con nome, cognome e data di nascita ci vogliono diversi minuti. Si formano delle file non indifferenti, la gente mugugna, i tempi si dilatano e c’è chi fa il proprio ingresso sui gradoni in leggero ritardo. E qui senza essere particolarmente critici, si potrebbe aprire un intero capitolo: ormai entrare in uno stadio è un percorso ad ostacoli e numeri alla mano, c’è più di qualcuno che non intende più partecipare a questo vergognoso teatrino. In nome di una fantomatica sicurezza si fa sempre più fatica a godersi uno spettacolo senza andare incontro ad intoppi e situazioni paradossali, fortunatamente in certi ambiti si usa il buonsenso ma spesso, a seguire rigidamente le regole, ci sarebbero da raccontare di episodi al limite dell’incredibile. Si dirà che sono situazioni eccezionali, episodi non catalogabili come comuni ma tralasciando i casi più strani, il dubbio se valga la pena sorbirsi un iter infinito per una partita di serie C resta intatto. Ad ognuno le proprie considerazioni sull’argomento.

Oggi a Pisa invece sono tanti quegli spettatori che intendono affiancare la squadra nell’ultima uscita della regular season ed infatti la curva risulta esaurita e la gradinata, complice anche la bella giornata, ben piena. Se i numeri sono ormai una costante in casa nerazzurra, anche per quanto riguarda calore e colore non c’è davvero da restare delusi: la Curva Nord sfodera una prestazione di alto livello e conclude una stagione sicuramente positiva per quanto fatto vedere sui gradoni.

La partita si apre con la curva di casa che ricorda un tifoso scomparso ormai da qualche anno: bandierone coprisettore al centro e cori a far da contorno per Gege. Poi c’è il tifo che in questa partita risulta essere continuo e partecipativo, pochissime pause, cori potenti che coinvolgono in diversi casi sia la curva che la gradinata. A Pisa l’aspetto che risulta una positiva costante è l’unione di intenti tra i diversi settori dello stadio, tanto che oltre ai cori per la squadra, lo stadio appoggia gli ultras anche nell’esposizione dei diversi striscioni. A differenza di altre piazze dove il pubblico magari è diviso in qualche questione, a Pisa è già da qualche stagione che la città appoggia la squadra e la curva tira le fila del tifo seguita a ruota dalla gradinata e dal resto dello stadio. Ed in questo pomeriggio questa comunione di intenti emerge in tutta la sua forza con risultati che non possono essere che ottimi. In certi frangenti la curva trascina letteralmente la squadra che sul terreno di gioco fa un sol boccone di un Novara evidentemente con la testa già ai play off.

Da Novara arrivano una trentina di tifosi che prendono posto nel settore ospite, attaccano uno striscione ed un paio di pezze ma non vanno oltre una silenziosa presenza.

Per entrambe le tifoserie si apre un secondo campionato, una lunga corsa ad ostacoli che può spalancare le porte della serie cadetta. Percorso tortuoso e difficile dove il classico dodicesimo uomo sicuramente può essere d’aiuto.

Valerio Poli