Partita di ritorno dei play off utili per salire in serie B. All’andata la Viterbese si è imposta per una rete a zero perciò il Pisa deve vincere con qualsiasi punteggio per proseguire la propria corsa. Di contro gli ospiti hanno a disposizione due risultati su tre, perciò l’incontro si preannuncia teso e aperto a qualsiasi risultato.
Di fronte ad un incontro da dentro o fuori, Pisa risponde bene, come del resto ha fatto durante tutta la stagione: curva nord e gradinata sono andate esaurite e il giorno della partita è possibile acquistare solamente i ticket della tribuna. Da Viterbo giungono un centinaio di tifosi per una trasferta cerchiata di rosso visti i precedenti tutt’altro che tranquilli tra le due tifoserie. Del resto anche nella regular season, la partita disputata all’Arena Garibaldi fu teatro di striscioni e cori piuttosto piccanti e anche questa sera saranno gli ospiti, a più riprese, ad offendere i rivali.
In Curva Nord si preannuncia una coreografia e infatti, una volta entrate in campo le squadre, nella parte bassa della curva viene issato uno striscione, “Oggi come ieri Pisa indomita guerriera”, contornato da una selva di bandiere nero blu e da due bandieroni copri-settore. Ottima riuscita, livello di difficoltà non altissimo, come in altre circostanze, ma del resto non si può certo chiedere sempre la luna visti i divieti introdotti in tema di materiale coreografico e la difficoltà di proporre sempre e comunque novità.
Il modello di tifo italiano ha da sempre fatto perno sul fattore coreografico, aspetto che un tempo veniva preso in forte considerazione da tutte le tifoserie. In seguito, a son di decreti, questa vena è stata messa a dura prova per dei regolamenti assurdi che hanno minato una peculiarità che era il tratto distintivo di alcune tifoserie. Vengono in mente i derby di Genova, oppure gli spettacoli maestosi dei salernitani ma in genere, da nord a sud, era un alternarsi di spettacoli che appassionavano ed esaltavano il pubblico. Dopo qualche stagione veramente arida di colore, da qualche anno qualcosa è tornato ad animare le nostre curve e la vena artistica, mista ad una buona dose di originalità, ha fatto sì che alcuni spettacoli divenissero in realtà attrattiva principale, in misura molto maggiore della partita sul terreno di gioco.
Gli ospiti fanno gruppo ed accolgono le squadre in campo con lo sventolio di qualche bandierone e con una torcia accesa ed immediatamente gettata a terra.
Tifo che parte spedito in entrambe le tifoserie, naturalmente i padroni di casa si fanno forti dei numeri a loro disposizione e grazie ad una perfetta organizzazione e ad una curva che sembra ben intenzionata a sostenere la squadra, i primi cori sono autentici boati. Sul terreno di gioco il Pisa passa immediatamente in vantaggio, così la curva diventa una bolgia con i bandieroni dei gruppi sempre alti e con qualche torcia che fa capolino nei vari punti del settore. Tifo continuo quello della Curva Nord che trascina letteralmente la squadra, cercando e trovando l’appoggio di una gradinata che in questa serata sembra essere più volenterosa del solito. Un perfetto mix di colore e calore.
Ospiti che sono quasi tutti ultras, pochissime quelle persone che si mettono in disparte a vedersi la partita: i presenti fanno gruppo e sostengono la squadra con cori e battimani non dimenticandosi di tanto in tanto di offendere la controparte. Prova tutto sommato positiva quella dei viterbesi, magari a livello numerico potevano fare qualcosa in più vista l’importanza della partita, ma a livello di tifo hanno tirato la carretta fino alla fine, cantando ininterrottamente per la squadra ed accompagnando i cori con lo sventolio dei bandieroni e con qualche torcia accesa sempre in maniera clandestina. Nel secondo tempo, quando la squadra mette al sicuro il risultato, alzano i decibel anche se resta dura farsi sentire in uno stadio che, indipendentemente dal risultato sul campo, ha cantato per tutti i novanta minuti.
Da segnalare la presenza degli ultras lucchesi a fianco degli ospiti con tanto di pezze al seguito, oltre all’esposizione di un paio di striscioni della curva di casa, uno riguardante la vicenda di Giuseppe Uva, l’altro di vicinanza alla Viareggio ultras dopo i fatti di Sanremo. Fatti che fanno rabbrividire per l’inconcepibile violenza esercitata contro i tifosi viareggini, tanto che a farne le spese è stato un ragazzo con seri problemi di mobilità, un disabile sprovvisto di una gamba: evidentemente c’è chi non si ferma davanti a niente e nessuno, in nome di quella giustizia che troppo spesso non viene osservata verso quelle persone che indossano una sciarpa. Non per piangersi addosso quanto per rimarcare il fatto che non tutti siamo uguali davanti alla legge. Con buona pace di quelle persone che ancora credono all’ultras impunito. Ciccio Graziani docet tanto per fare un esempio, che pontifica celle di detenzione in tutti gli stadi ed afferma come il Daspo sia facilmente aggirabile. Un giorno ci chiarirà anche come.
Valerio Poli