Big match della 10^ di Lega Pro in programma al “Piola”; il Novara affronta il Como capolista del girone A. Una delle classiche della vecchia Serie C; ancora in molti è vivo il ricordo dei play-out del 2005 che videro il Novara avere la meglio sui lariani, mantenendo la categoria. Da allora n’è passata d’acqua sotto i ponti, rispolverando un vecchio detto, ma questo non vuole essere un triste ricordo dei tempi che furono.

Tornando al presente, noto con piacere che nella curva novarese è presente la pezza “Curva Nord Novara”, il gruppo che, tramite un comunicato prima di Novara-Sudtirol, aveva comunicato lo scioglimento del direttivo per questioni interne allo stesso. Questioni che appaiono, almeno visivamente, risanate. A margine della pezza centrale ci sono anche “Gruppo Sezione”, “Vecchio Stampo” e “Zoo”. Facendo qualche rapido conto a occhio, sono circa cento gli ultras pronti a sostenere i propri colori.

Volgendo lo sguardo alla curva ospite, la presenza lariana si assesta attorno alle 200 unità; il numero non troppo elevato di supporter ospiti è dettato, almeno stando a quanto mi è stato detto, dalla presenza all’interno della curva comasca di una fazione tesserata e di un’altra che ancora resiste alla famelica carta. Sono comunque pronti e carichi per questa ennesima sfida.

La prima parte della gara è caratterizzata dall’incessante tifo di novaresi e comaschi, il che rende la gara viva anche dal punto di vista “curvaiolo”, visto che in campo le occasioni non mancano. Subito il Como rischia di passare avanti, ma l’imprecisione del suo centravanti fa strozzare l’urlo in gola agli ospiti. La regola gol sbagliato gol subito pare non conoscere eccezioni: infatti è il Novara a portarsi in vantaggio con Freddi; gioia incontenibile per gli ultras e per tutto lo stadio intero. Doccia fredda invece per i comaschi che, ripresisi, tornano a tifare ancora con più calore per cercare di spingere la squadra al pareggio. La curva novarese, aiutata anche dal vantaggio, offre una prestazione di livello: si passa dai cori a ripetere ai cori più lunghi che, accompagnati dallo sventolio di diversi bandieroni e dai battimani, rendono la curva molto viva.
Prima dello scadere del primo tempo, il Novara raddoppia grazie a una sfortunata autorete di un difensore ospite, facendo aumentare la benzina nel serbatoio degli ultras di casa, per una marcatura molto importante nell’economia della gara.

Il secondo tempo vive un calo fisiologico del tifo, dovuto all’incessante incitamento delle due curve nella prima frazione di gioco. Questa pausa è un momento, per la curva di casa, per imbastire una bella e partecipata sciarpata, dando quella nota di colore che scalda la grigia giornata. Non vengono a mancare i cori di sfottò verso i cugini vercellesi, bersaglio della curva di casa in diverse occasioni.

Dei vaghi ricordi che ho, di quella giornata del 2005, uno mi torna alla mente quando i comaschi, ripreso fiato, tornarono a tifare (quasi) più forte della prima frazione, mostrando un attaccamento alla maglia tipico del mondo ultras. Anche oggi canta la totalità del settore e, visto il risultato pesante (perché nel frattempo il Novara porta a 3 le reti di vantaggio), è un fattore degno di nota che poche tifoserie possono “vantare”. L’orgoglio lariano la fa da padrone nell’ultima parte della partita: si va dai cori contro la repressione a quelli per la maglia, passando per il sostegno ai diffidati.

I novaresi, dopo aver salutato i gemellati di Rimini, coinvolgono la quasi totalità dello stadio negli sfottò verso la Pro Vercelli. La rete del definitivo 4-0, seguito da una bella sciarpata dei comaschi, fa calare il sipario su una partita che ha visto una prova di notevole amore per i propri colori da parte degli ospiti.

Terminata la partita, le due curve chiamano i propri giocatori sotto i rispettivi settori per tributare loro l’applauso per la prestazione offerta in campo. Buona la prova dei novaresi: continui e compatti, accompagnano la squadra verso una vittoria molto importante ai fini della classifica; si nota anche qualche presenza in più, che fa da degna spalla ai “sempre presenti”.

Per gli ospiti vale l’analisi fatta sopra: grande senso di appartenenza e sostegno che anche sul 4-0 non viene mai a mancare, indirizzando in diverse occasioni cori di sfida ai varesotti.

Alessio Farinelli