L’inizio della stagione calcistica del tifo pompeiano è caratterizzata da un’importante (e negativa) novità. Sul finire della stagione precedente infatti, sono stati notificati vari daspo ad alcuni dei perni principali del gruppo. Tali provvedimenti hanno finito letteralmente per tagliare le gambe al neonato movimento ultras cittadino che, quindi, suo malgrado, ha preso la sofferta decisione della sospensione, in attesa di tempi migliori. Si è quindi optato, per il momento, di portare una
sola pezza per i diffidati e di cantare solo in onore di questi ultimi e contro la repressione nei confronti del mondo ultras, una scelta che al giorno d’oggi sempre più gruppi sono costretti a prendere a causa di un sistema sicuramente più afflittivo che capace di valorizzare le istanze positive del tifo. Per non parlare della sempre discutibile sproporzione fra delitti commessi e pene comminate, o di punire chirurgicamente gli esponenti più in vista di una tifoseria per “educarne cento”.

Per tornare alla più stringente attualità, la partita odierna, valida per la coppa Italia di Eccellenza, vede arrivare a Pompei il Capri. Inizio gara contrassegnato da una corposa fumogenata nera, quasi a voler simboleggiare una sorta di “lutto” per la via intrapresa e per i colpi subiti. Può forse sembrare esagerato il termine “lutto” ma per un ultras, il momento e le sensazioni che si vivono dopo una decisione del genere sono di autentica sofferenza emotiva.

La partita scorre via con tanti cori sempre contro la repressione e pro diffidati. Nulla da segnalare sul fronte ospiti, nessun vessillo esposto e nessun cenno di cori, anche se mi sarei aspettato
qualche entità di tifo organizzato considerato che proprio nella settimana precedente la gara si era avuta notizia della nascita degli Young Boys, nuovo gruppo ultras caprese che, non so però riscontro della motivazione, è però mancato in quest’occasione.

Per la cronaca, la partita in campo finisce 1 a 0 per il Pompei, che si può prendere come un buon presagio per il futuro prossimo o quanto meno per un piccolo omaggio, per una forma di incoraggiamento per i ragazzi sugli spalti.

Emilio Celotto