Viaggio non da poco quello delle Aquile: arrivare fino in Toscana non è propriamente una passeggiata, ma l’abitudine e l’attitudine a viaggiare fanno parte del DNA degli ultras giallorossi. Giornata soleggiata ma spazzata da un forte vento, la temperatura è di quelle che si dice gradevoli, Pontedera è immersa in un vago sonno post-pranzo e se non ci fosse la partita non ci sarebbe anima viva in giro.
Qualche volante di polizia ci ricorda che è in programma un incontro di calcio tra due squadre separate da una manciata di punti in classifica, ma con obiettivi leggermente diversi: il Pontedera, dopo un avvio brillante, sta rientrando nei ranghi e comunque, se tutto continua su questa linea, il campionato può definirsi positivo; il Catanzaro, invece, ha mire un attimino più “nobili” e spera di lottare fino alla fine per la promozione.
L’arrivo dei tifosi ospiti avviene nella più totale tranquillità. Un paio di volanti scortano i loro mezzi che vengono convogliati nell’abituale parcheggio. Per questa partita, qualche volantino attaccato nei dintorni dello stadio invita i tifosi granata a gremire gli spalti, ma l’appello degli ultras non viene totalmente recepito, visto che le presenze sono negli standard abituali.
Gli ospiti fanno il loro ingresso nel settore con un discreto anticipo. Vengono attaccati gli striscioni e qualche pezza, si nota la presenza delle sezioni di Firenze e Modena che vengono a dar manforte alla pattuglia proveniente dalla Calabria. Numericamente i Catanzaresi si fanno apprezzare e gli ultras cercano di compattare le file riuscendoci abbastanza bene.
I padroni di casa salgono i gradoni del loro settore pochi minuti prima del fischio d’inizio, si compattano nella zona centrale ma, come da abitudine, non appendono né striscioni né pezze, colorando la propria zona solamente con qualche bandierina granata.
Ad inizio partita niente di particolare per quanto riguarda l’aspetto coreografico: i padroni di casa esordiscono con “Rispettiamo solo i pompieri”, mentre gli ospiti lanciano forte “Noi siamo il Catanzaro”. I primi venti minuti di marca giallorossa sono ottimi, gli ultras dettano i cori che vengono ripresi da una buona parte dei presenti, l’incitamento è tutto per la squadra e per la città senza troppe divagazioni. Se i giallorossi sono continui nel proporre cori e battimani, anche i padroni di casa si fanno sentire con cori secchi e ritmati e con qualche bandierina che viene fatta sventolare con costanza. Il loro neo principale è il numero; sicuramente qualche decina di unità in più di persone farebbero fare un bel salto di qualità ad una tifoseria che, ad inizio campionato, viaggiava su numeri più che discreti in rapporto al bacino d’utenza.
Man mano che passano i minuti, ad animare il settore ospiti resta solamente lo zoccolo duro degli ultras; solo di tanto in tanto questi ultimi riescono a coinvolgere tutto il settore nel tifo. Sicuramente la partita in campo non trascina il pubblico presente. Il primo tempo termina sul nulla di fatto e, a ben vedere, le emozioni sono state veramente poche.
Nella ripresa la musica cambia poco. Gli ospiti continuano a produrre cori su cori, la maggior parte di questi sono a scapito degli ultras e solo in rari casi anche i restanti tifosi partecipano all’incitamento. I padroni di casa si fanno notare per i cori contro la tessera del tifoso e contro i nemici storici di Viareggio e Ponsacco; poi una sciarpata prova a portare colore ed offre una pausa alle sollecitate ugole.
Da menzionare un coro dei giallorossi che viene tenuto in vita diversi minuti sull’aria di una canzone degli Ultima Frontiera: “Oh Catanzaro, che mi fai cantare, mi fai sognar come un bambino, che mi scaldi il cuore, mi fai sembrar questo cammino una passeggiata tra i fiordi e finché son vivo per sempre io ti seguirò, per sempre io ti sosterrò…la nostra passione non finirà mai, per questo cantiamo per te!”. A seguire anche i Catanzaresi nominano i rivali di Cosenza e, proprio sul finire, offrono una sciarpata che, vista la temperatura primaverile, non ottiene i risultati sperati. Sul terreno verde la partita si chiude a reti inviolate. Sugli spalti i Catanzaresi aggiungono Pontedera al loro girovagare su e giù per lo Stivale.
Testo e foto di Valerio Poli.