Siamo ormai quasi al termine della regular season, un periodo in cui ogni partita diventa cruciale per allinearsi ai programmi di inizio stagione o quanto meno per cercare di chiudere al meglio e salvare il salvabile laddove le cose non siano andate esattamente come atteso.

Non di rado ci sono partite che diventano dei veri e propri spareggi, è il caso di questa 36ª giornata che vede il claudicante Potenza opposto ad un Foggia sì reduce dalla sconfitta interna contro la Casertana, ma tutto sommato in buona forma e ancora in corsa per i playoff. Nonostante l’obiettivo persino al di sopra delle aspettative, perdura la contestazione della tifoseria foggiana che è però specificatamente rivolta alla società di patron Canonico, con la quale la piazza non riesce a vedere prospettive di lungo periodo e preme per un cambio di passo e magari anche per un passaggio di mano.

Molto diversa eppure molto simile la situazione in casa Potenza, dove vitale come ossigeno risulterebbe una vittoria al fine però di distanziare la zona calda della classifica. Alla stessa maniera anche qui nel capoluogo lucano c’è maretta fra tifoseria e società con lo striscione “Rispetto per gli ultras” che continua a tracciare le distanze fra le parti.

Visto il momento delicato, da par suo la dirigenza potentina ricorre alla campagna “Tutti al Viviani” offrendo a chiunque acquistasse un biglietto in qualsiasi settore, un secondo ingresso a un euro. Se la promozione porta i suoi frutti, facendo registrare il record stagionale di presenze, lo stesso non si può dire del campo: uno 0-3 senza appelli, figlio della più brutta prestazione dell’anno, viene “salutato” dai fischi del pubblico amico. E dire che durante i novanta minuti la Ovest ci aveva provato a non far pesare le difficoltà ambientali e di classifica ai propri calciatori, sostenendoli e incoraggiandoli con il solito generoso tifo. Peccato non abbia funzionato, tanto che a fine gara qualche fumogeno vola verso il terreno di gioco a segnalare che la pazienza è al colmo.

A due giornate dal termine, la situazione si fa ora davvero complicata, a cominciare dalla prossima trasferta a Messina per concludere con l’ultima interna contro Francavilla. Due spareggi in cui più del cambio di allenatore servirà cuore, un po’ di fortuna e tutta la rabbia che la Curva saprà trasmettere.

Triplice fischio finale sicuramente più prodigo di soddisfazioni per i foggiani. Arrivati a Potenza in circa quattrocento, i rossoneri sono di per sé sinonimo di spettacolo garantito. Sciarpate, fumogeni, torce, sbandierate, anche questa volta Curva Sud e Curva Nord sfoderano tutto il proprio repertorio, non facendo mancare il sostegno alla squadra e venendone ripagati con un’importante vittoria. Applausi vicendevoli a fine partita. Resta saldo il patto fra curva e campo, restano ancora due finali, resta ancora raggiungibile il sogno e la scorsa stagione, a un passo dal cielo, ha dimostrato che credere è la via migliore per realizzarli.

Pier Paolo Sacco