Purtroppo è una costante, il Prato non gioca tra le mura amiche e la tifoseria laniera non si presenta al Mannucci di Pontedera. Ormai la rottura tra ultras e società ha radici antiche, a memoria non mi sovviene in Italia una contestazione così lunga e duratura ad una presidenza di calcio. Peccato perché un tempo Prato aveva numeri non indifferenti malgrado la vicinanza ad un colosso come Firenze. Attualmente la situazione non può dunque essere delle migliori, basti pensare che a Pontedera, per questa partita, si presentano appena una decina di sportivi situati in tribuna. Verranno tempi migliori, ci mancherebbe, ma resta quel gusto amaro ripensando ad una tifoseria che sarebbe bello rivedere in forze quanto prima.
La scena la catalizzano per questo gli ultras amaranto: anche loro stanno vivendo una stagione tribolata, stretta tra un possibile fallimento ed una penalizzazione che si sta facendo seria e gravosa. Eppure la Curva Sud non ha mollato, anzi, ha avuto la forza di chiamare a sé una bella fetta di sportivi e tifosi cittadini coinvolgendoli nelle varie iniziative proposte ed intraprese. Arezzo si è ritrovata compatta al fianco della squadra che fino ad oggi ha dimostrato una serietà disarmante, onorando il campionato ed ottenendo pure alcune vittorie veramente inaspettate.
La prima sorpresa della serata è che gli aretini non effettuano nessuna coreografia in particolare, qualche bandiera e diverse due aste accolgono le squadre in campo. Magari mi ero abituato troppo bene ma mentre in altre situazioni avrei detto che la coreografia sarebbe stata una bella sorpresa, in questo caso è l’esatto contrario, ma non per questo gli ultras amaranto non trovano il modo di vivacizzare la serata.
Numeri alla mano è lecito dire che pure questa trasferta è riuscita parecchio bene, la distanza non è siderale, in poco meno di due ore di auto il tragitto è percorso e nel settore si trovano fianco a fianco ultras e tifosi. Le pezze dei gruppi della Curva Sud ci sono tutte, ormai il meccanismo è perfettamente oliato ed infatti il tifo si alza subito senza troppi problemi. Cori e battimano viaggiano senza intoppi, c’è una buona partecipazione tanto che in parecchie occasioni anche i tifosi “normali” partecipano ai cori degli ultras.
Che la Curva Sud sia costantemente sul piede di guerra, lo si capisce dal primo striscione esposto: ”Penalizzazioni: pagano la squadra e la città… ma chi ha causato tutto questo quando pagherà?”. L’attenzione degli ultras si sposta ovviamente sull’argomento, quando dal settore riprendono ad incitare la squadra e ad accompagnare i cori con i bandieroni e diverse due aste. Colore e calore, un mix perfetto, un cavallo di battaglia che la Sud porta costantemente avanti ed a ben vedere, si può dire che la miscela è di quelle vincenti. Un paio di striscioni di appoggio ad altrettanti diffidati virano l’attenzione sull’annoso problema dei Daspo, ormai una piaga per qualsiasi tifoseria, un’arma che molte volte colpisce nel mucchio senza analizzare il caso specifico.
Il derby termina con un salomonico pareggio, la squadra amaranto si porta sotto il settore per i saluti di rito, la tifoseria sembra apprezzare l’impegno ed anche il punticino muove la classifica. Nel parcheggio del settore ospite, un bus e parecchie auto private sono pronte per essere scortate dalle forze dell’ordine fino al vicino svincolo della superstrada. L’attesa della tifoseria amaranto è ora tutta sul capitolo penalizzazioni: riuscirà la squadra ad ottenere la salvezza?
Valerio Poli