Non è mai una partita banale, anzi non è e non sarà mai solo una partita quello che da queste parti viene definito “derby delle risaie”, la cui data viene immancabilmente cerchiata di rosso dai tifosi di entrambe le fazioni appena escono i calendari.

Raggiunto lo stadio di Vercelli, che è intitolato a Silvio Piola come quello di Novara (altro motivo di rivalità), noto nei pressi del settore ospiti tanti bigliettini con la scritta Serie D sparsi per terra, sorta di cordiale benvenuto ai novaresi la cui squadra sta annaspando in fondo alla classifica.

Poco prima dell’inizio della gara, l’atmosfera si scalda subito con le due curve che si beccano vicendevolmente senza troppi preamboli o complimenti. All’ingresso delle squadre in campo, la Curva Ovest di casa srotola il lungo striscione: “E VIVO DI EMOZIONI CHE TU… TU NON SAI NEMMENO DI DARMI”, citando una celebre canzone di Vasco Rossi; il tutto accompagnato da una coreografia fatta di cartoncini bianchi e neri a formare la scritta CURVA OVEST, peccato solo che il settore sia piuttosto schiacciato e non risalti molto le lettere che solo a fatica si riescono ad intuire.

I novaresi dal canto loro, nonostante l’ultimo posto in solitaria e le zero vittorie fin qui ottenute, si presentano comunque nella seppur vicina Vercelli in circa 300 unità, oltre ad altri tifosi presenti in tribuna. Nel settore ospiti sono presenti le pezze di praticamente tutti i gruppi del tifo organizzato novarese, capeggiati ovviamente dallo striscione NUARES.

In campo la gara si accende a metà primo tempo, quando le bianche casacche passano in vantaggio accendendo ancora di più il tifo di casa, fin qui molto sonoro. Tutto ciò potrebbe far presagire ad una goleada vercellese, ma la reazione novarese non si fa attendere ed al 35’ arriva il pari degli azzurri che replicano anche dal punto di vista vocale. Quando il primo tempo sembra ormai giunto al termine, ecco che arriva il gol del sorpasso della Pro che gela gli ospiti, che contavano di chiudere i primi quarantacinque minuti in pari.

Prima dell’inizio della ripresa in Curva Ovest viene esposto lo striscione dei West Side sopra cui viene posizionata la pezza della Curva Vito Porro (CVP) dei gemellati della Pro Sesto, a riprova della loro presenza sestese in questa gara. Nel secondo tempo parte forte il Novara che sfiora il pareggio con un tiro che finisce a lato di poco. Al 54’ entra in campo Gianmario Comi, ex odiato dai tifosi ospiti ed applaudito da quelli di casa. Appena un minuto dopo il suo ingresso in campo arriva il pari azzurro con un gol da fuori area, proprio sotto la curva occupata dai novaresi che esplodono di gioia.
Passano appena due minuti e su colpo di testa arriva il gol del vantaggio vercellese firmato dal capitano Mustacchio, che esulta sotto la curva abbracciandosi con gli ultras in un momento dal sapore quasi inglese.

È insomma una partita bellissima e avvincente sia sugli spalti che in campo, ma le emozioni non finiscono qui infatti al 60’, mentre dalla curva di casa parte un “Chi non salta Novarese è…” seguito da gran parte dello stadio, si materializza per loro la beffa con il Novara che ancora una volta raddrizza la gara segnando il gol del 3-3.

La gara termina in parità ma il secondo tempo è stato davvero palpitante anche perché non è così usuale vedere un derby ricco di gol e con i giocatori che segnano sotto le rispettive curve (con tanto di abbraccio coi tifosi come nel caso del 3-2 locale) restituendo e costruendo emozioni per e assieme a chi vive gli spalti.

Alan Cacciatore