Tra gli anticipi da giocarsi al sabato di questa nona giornata, troviamo l’interessante sfida del Porta Elisa tra due formazioni che vantano un passato glorioso e che attualmente si trovano in Lega Pro con ambizioni diverse: l’Ascoli, nel precampionato, è stata eletta squadra da battere ed in effetti viaggia con il vento in poppa tra le zone alte della classifica, mentre i padroni di casa sono relegati nella parte inferiore della stessa.
Rispetto alla mia ultima visita al Porta Elisa, trovo, o meglio, ritrovo, gli ultras rossoneri in Curva Ovest dopo l’esilio, piuttosto lungo, in Gradinata. Un ritorno nel settore di origine, dove negli anni si sono avvicendati i gruppi ultras, dai vecchi e gloriosi Panthers Front fino ai più “freschi” Ultras Lucca, Tori Flesciati, Fedayn, Bulldogs.
La giornata non è proprio delle migliori: prima del via del match cade un po’ di pioggia che causa un fuggi fuggi; anche in Curva Ovest c’è chi cerca un riparo di fortuna, per far l’ingresso sui gradoni proprio in concomitanza del fischio d’inizio del direttore di gara. Nel settore ospite troviamo un centinaio scarso di tifosi bianconeri ed è più che evidente l’assenza degli ultras della Curva Sud; i presenti si fanno notare per qualche bandierina e per un paio di cori ma manca continuità nel tifare, compattezza ed anche un tocco di colore.
La curva di casa non si può dire che sia in ottima forma. Le diffide piovute in quest’ultimo periodo hanno impoverito gli ultras rossoneri di alcuni elementi ed infatti, quando il tifo comincia a carburare, dopo una decina di minuti di assoluto silenzio, il primo coro che si alza nella ovest è “Diffidati sempre presenti”, a confermare un feeling ai minimi termini con coloro che gestiscono l’ordine pubblico nella città delle mura. In controtendenza a tante altre piazze che privilegiano maglia e città rispetto a giocatori ed allenatori, il secondo coro degli ultras rossoneri omaggia l’attuale mister, protagonista di stagioni dense di emozioni e risultati. Il tifo della Curva Ovest poggia su tanti cori accompagnati da battimani, qualche coro a ripetere mentre, a livello di colore, qualche bandierina ed un bandierone si fanno vedere spesso e volentieri.
Verso il ventesimo minuto fanno il loro ingresso nel settore ospite gli ultras bianconeri: ora l’aspetto numerico che senza dubbio va preso in considerazione, assume forme più che discrete. Il tempo di aprire le pezze e di compattarsi a centro settore, che parte il tifo della Curva Sud: l’inizio è veemente, battimani e cori si fanno largo e sono fragorosi, l’aspetto estetico non è lasciato al caso con le pezze tenute in mano ed il gruppo tutto dietro senza alcuna eccezione. I presenti sono tutti ultras o comunque tifosi. Una decina di persone si isola dal gruppo per godersi la partita in santa pace, mentre praticamente tutto il settore partecipa al sostegno per il Picchio. Qualche pausa per entrambi gli schieramenti che, evidentemente, centellinano le forze per poter arrivare fino al novantesimo con ancora qualche freccia da sparare.
Nella ripresa gli ospiti preferiscono riporre le pezze: ora il gruppo si presenta come un quadrato di persone senza alcuna sigla a rappresentarli. Se a livello estetico le pezze tenute in mano sono piacevoli a vedersi, in questo secondo tempo c’è sicuramente una compattezza maggiore che si tramuta in un sostegno più incisivo e continuo.
I marchigiani ripartono con il piede sull’acceleratore, la maggior parte dei cori sono accompagnati da battimani, altri sono cori a ripetere che si prolungano diversi minuti. Il fiore all’occhiello della tifoseria bianconera è la compattezza: tutti partecipano all’incitamento, mentre chi detta i cori risulta decisamente pretenzioso, chiedendo ai presenti sempre un qualcosina in più nel momento di lanciare un coro.
La Lucchese, già sotto nei primissimi minuti del primo tempo, incassa anche il raddoppio dell’Ascoli, che chiude virtualmente un incontro che i padroni di casa hanno giocato con veemenza ma anche con poco costrutto e con pochissimi tiri verso la porta. E come ben si sa, nel calcio se non tiri non segni, ragion per cui il tabellino della Lucchese risulta assai scarso. La prestazione non proprio edificante fa salire il disappunto da parte della curva che se la prende principalmente con la società; poi lascia partire l’eloquente coro “Spendere, bisogna spendere, bisogna spendere per vincere”. Passato il veloce momento di contestazione, la Curva Ovest continua nel suo dovere di sostegno alla squadra, con cori e battimani anche se la situazione sul campo risulta ormai compromessa. Tutt’altro clima si respira nel settore ospite: il tifo viaggia su ritmi ormai elevati, la vittoria è in pugno ed ormai si aspetta solo il triplice fischio del direttore per far festa.
A fine partita gli umori sono assai diversi: molti sono i fischi da parte dei settori occupati dai tifosi di casa, mentre i marchigiani possono prepararsi per il prossimo match contro il Gubbio forti di una vittoria che accresce autostima ed entusiasmo.
La rincorsa dell’Ascoli e della Curva Sud continua, per la Lucchese un pesante stop in vista della prossima trasferta a Forlì, dove gli ultras rossoneri non potranno andare: il loro no alla tessera del tifoso, semmai ce ne fosse bisogno, è stato rimarcato anche in questo pomeriggio a suon di cori. Questione di idee, questione di punti di vista.
Valerio Poli