Alla presenza di circa 6.500 spettatori si gioca il ritorno del secondo turno della fase nazionale dei playoff fra Reggiana e Juve Stabia dal quale alla squadra di casa basta uscire senza perdere per accedere al turno successivo.
Per essere un mercoledì sera, la presenza nella curva di casa è abbastanza alta. Fin da subito si notano i ragazzi delle “Teste Quadre” alle prese con i preparativi di una coreografia, poi eseguita al momento dell’ingresso in campo dei giocatori: semplici cartoncini di color granata e bianco a formare idealmente una bandiera sormontata dallo striscione: “PER QUESTI COLORI IO MORIREI”. A dar man forte ci sono i gemellati vicentini e cremonesi la cui presenza è resa visibile dalle loro rispettive pezze.
Importante anche la partecipazione al tifo del “Gruppo Vandelli” che, nel settore distinti, per tutto l’incontro si rende autore di un’ottima prova anche nel momento in cui erano gli ospiti in vantaggio. Ovvia esplosione al pareggio e volume che si alza di un tono, fino al termine della partita quando i giocatori, felici per il passaggio del turno, festeggiano con un giro di campo il risultato raggiunto.
La presenza ospite si aggira attorno alle 250 unità circa. Tanti i fuori sede convenuti oltre agli amici di Siracusa e dei “Red Kaos Zwichau”, squadra tedesca con sede in Sassonia che gioca in quarta divisone.
Il gruppo si dispone al centro del settore riservato dietro lo striscione “Curva Sud Castellammare di Stabia”, mentre ai lati trovano posto tante altre pezze delle varie sezioni sparse per l’Italia. Un lanciacori armato di megafono e un tamburo sono i coadiuvanti del loro tifo che vede un’ottima partecipazione. Al gol del momento vantaggio in tanti esultano “a valanga”, scendendo in fretta dai gradoni per festeggiare il sogno promozione, accarezzato e poi svanito dopo poco a causa del pareggio della Reggiana.
La partita finisce 1-1, passa la squadra di casa che al turno successivo incontrerà il Siena, ma prima di pensare al futuro, nell’immediato c’è da ringraziare chi sugli spalti non ha mai smesso di crederci. E se per i vincitori è quasi naturale farlo, anche gli sconfitti non sono da meno e prima di rientrare negli spogliatoi si portano sotto il settore per salutare e applaudire i propri tifosi.
Testo di Luigi Bisio
Foto di Luigi Bisio e Francesco Passarelli
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