È un Rimini sempre più capolista del propio girone di serie D dopo l’ennesima vittoria tra le mura amiche del Romeo Neri. Quest’oggi è la modesta Correggese a pagare dazio ai padroni di casa in un confronto fra compagini accomunate dagli stessi colori sociali, tant’è che i tre attempati tifosi ospiti presenti sono ai più passati inosservati, seppur (o forse proprio perché…) posizionati in tribuna laterale, con tanto di striscione di incoraggiamento per la loro squadra.

Già nei primi minuti di gioco il Rimini si porta in vantaggio con il bomber Piscitella, giocatore d’esperienza anche in categorie superiori che spiana la strada all’ennesima buona prestazione di tutta la squadra, guidata egregiamente da mister Gaburro, il quale indovina anche il cambio dalla panchina. Infatti nel secondo tempo è proprio il giovane nuovo entrato Ferrara a sostituire lo stesso Piscitella e trovare un eurogoal che, di fatto, annichilisce ogni residua speranza della squadra ospite.

Dalla Curva Est festante che poi al novantesimo può esplodere in tutto il suo entusiasmo, si susseguono cori a favore della squadra con cui si augurano di poter tornare presto nei campionati professionistici. Obiettivamente la Serie D, specie a queste latitudini, è veramente un campionato infimo e con poco appeal, noioso visto che si incontrano tante squadrette di paese e comunque dispendioso, perché non sempre le trasferte sono proprio dietro l’angolo.

Un bel banco di prova per la Curva Est orfana dei gruppi organizzati si avrà alla fine del mese di novembre, quando nel settore ospite arriveranno dalla vicina Ravenna i tifosi giallorossi, anche loro delusi dalle ultime annate calcistiche culminate nella cocente retrocessione dopo i playout della scorsa stagione, ma il cui movimento ultras cittadino è retto da anni dallo stesso collaudato collettivo.

Dunque, nonostante la Est si presenti spoglia di striscioni, i convenuti non stanno con le mani in mano in attesa che qualcosa possa rinascere, ma antepongono la prassi alle formalità e animano il tifo con bandiere, sciarpate, cori e manate. Da menzionare anche due striscioni, uno esposto nel primo tempo per ricordare Roberto, per gli amici “Momo”, storico ultras Civitanovese recentemente scomparso; mentre nella ripresa si alza “Pedro tin bota”, un incoraggiamento ad un amico di Curva che non sta attraversando un bel periodo.

Gilberto Poggi