Dopo la sconfitta nel derby e la cocente eliminazione dalla Champions League patita all‘Estadio Do Dragao contro il Porto, per la Roma è tempo di rimettersi in marcia in campionato. La novità di giornata è l’arrivo sulla panchina giallorossa di Claudio Ranieri al posto dell’esonerato Di Francesco.
Un ritorno che inietta un po’ di fiducia in un ambiente ormai totalmente scoraggiato, destando parecchi bei ricordi nella mente dei supporter romanisti. In fin dei conti Ranieri è stato davvero l’ultimo protagonista di una Roma che fece sognare (e piangere) il proprio popolo. Quella della stagione 2009/2010. Una grande rimonta sull’Inter del triplete, culminata con l’aggancio e il sorpasso in vetta vanificati solo dal ruzzolone interno contro la Sampdoria di Pazzini e Cassano.
L’anno dopo – per dirla tutta – il tecnico testaccino verrà fatto fuori da una palese fronda interna allo spogliatoio. Ma questo fa parte di una storia secondaria, da consegnare agli almanacchi. Quella cavalcata, sebbene conclusa dolorosamente, è stata sufficiente per entrare nell’anima dei tifosi e non uscirne più.
Tornando ai discorsi che più ci interessano, il pubblico ovviamente non è quello delle grandi occasioni. Si gioca in un freddo e piovoso lunedì sera e ufficialmente le presenze si attestano sulle 34.000 unità. Mi permetto di stimarne, a occhio, qualcosa in meno.
Se il tifo della Sud è tuttavia buono – persino migliore rispetto ad altre partite di cartello in questa stagione – la serata è contraddistinta dalla coreografia realizzata dai Fedayn per festeggiare i propri 47 anni. Vengono riproposti diversi vecchi striscioni che rappresentano le quattro decadi ’70/’80/’90/2000. Con quello anni ’70 rifatto e posto direttamente sullo storico muretto. Fanno sfoggio anche alcuni bandieroni storici e uno nuovo con la faccia di Roberto Rulli impressa. Il tutto contornato dall’inequivocabile messaggio: “47, la morte non parla”.
Una celebrazione che mette in evidenza la longevità di uno dei gruppi storici del panorama italiano. A loro va sicuramente dato atto di aver saputo ricreare, nel tempo, generazioni di ragazzi in grado di mandare avanti l’insegna e la forma mentis di un gruppo bravo ad uscire dai propri momenti di difficoltà fortificandosi e cercando di stare sempre dietro a tutti gli aspetti dell’essere ultras.
Per quanto riguarda gli empolesi, mi ricollego al discorso numerico facendo però un appunto: comprendo l’orario e il giorno tutt’altro che agevoli, ma possibile che Empoli non riesca a portare più di 40/50 persone in trasferta a circa 300 km? Per ovvie ragioni non si può certo pretendere che quella toscana sia una tifoseria numerosa, ma preoccupa il fatto di non vedere praticamente tifosi “normali” al seguito.
In campo la Roma ha la meglio vincendo 2-1 grazie ai gol di El Shaarawy e Schick.
Simone Meloni